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Provano ad entrare in Croazia con un parafulmine radioattivo in auto: tre persone arrestate

La presenza di materiale radioattivo è stata “segnalata” (nella ruota di scorta) da sensori installati al valico di frontiera di Bezdan. L’autista e due passeggeri, tutti cittadini croati, sono stati stati arrestati.
A cura di Biagio Chiariello
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Tre cittadini croati sono stati arrestati sabato sera, 4 marzo, in Serbia, al valico di frontiera di Bezdan, da dove hanno cercato di entrare in Croazia con del materiale radioattivo nella loro auto. Come riportato dal portale locale di Sombor, Soinfo.org e confermato dalla BBC, gli scanner hanno rilevato una "quantità notevole" di radiazioni dalla loro vettura.

L’autista ed entrambi i passeggeri sono stati immediatamente arrestati e molto presto, secondo Soinfo.org, gli esperti dell’Istituto di scienze nucleari di Vinča sono arrivati al confine, confermando la presenza di una "testata di un parafulmine radioattivo" nella ruota di scorta.

Un portavoce di Vinča ha confermato la notizia al sito B92.net:

"I membri del ministero dell’Interno della Serbia fermano il veicolo al valico di frontiera di Bezdan e registrano un’elevata radioattività, ovvero la presenza di un oggetto nelle vicinanze del quale è stata misurata un’elevata dose di radiazioni. Il 5 marzo 2023, l’ispettore della Direzione per le radiazioni e la sicurezza nucleare ha ordinato che l’oggetto radioattivo venga preso in consegna e trasportato e immagazzinato in sicurezza, cosa che è stata fatta dagli esperti dell’Istituto Vinca", ha spiegato a B92.net.

Secondo informazioni ufficiose, tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze del materiale radioattivo, compresa la polizia di frontiera serba e gli ufficiali doganali, sono stati costretti a spogliarsi e poi sottoposti ad accertamenti nell’ospedale di Sombor.

Al momento non presentano alcun sintomo di sindrome acuta da radiazioni, come vomito, nausea, mal di testa, alterazioni della pelle, ecc., ma saranno ulteriormente esaminati come misura preventiva presso l’Istituto di medicina del lavoro di Belgrado, che dispone di tutte le strumenti necessari per rilevare se si è verificata la penetrazione di radiazioni nel corpo.

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