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Guerra in Ucraina

Perché l’India ci può salvare dalla carestia alimentare dovuta alla guerra in Ucraina

Secondo la FAO, con la guerra in Ucraina il numero di persone denutrite nel mondo rischia di passare da otto a 13 milioni. Ma c’è un Paese che potrebbe risolvere il problema: l’India.
A cura di Ida Artiaco
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La guerra tra Russia ed Ucraina potrebbe generare una crisi alimentare globale, in seguito alla quale metà del Pianeta potrebbe faticare a mangiare. Secondo la FAO la prolungata interruzione delle esportazioni di grano, fertilizzanti e altri prodotti dai due Paesi potrebbe far aumentare il numero di persone denutrite nel mondo da otto a 13 milioni. A svolgere un ruolo centrale, evitando che ciò accada, potrebbe essere l'India. Come spiega la BBC, la scorsa settimana il primo ministro del colosso del Sud Est asiatico, Narendra Modi, ha detto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden che l'India è pronta a spedire cibo al resto del mondo a seguito al blocco delle materie prime e all'aumento dei prezzi, ai massimi dal 1990, dovuti al conflitto tra Kiev e Mosca. Modi ha aggiunto che l'India ha "cibo a sufficienza" per i suoi 1,4 miliardi di abitanti ed è "pronta a fornire scorte alimentari al mondo da domani" se l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) lo consentirà. Ma l'India sarà davvero in grado di sfamare tutto il mondo?

La Russia e l'Ucraina sono due dei maggiori esportatori mondiali di grano e rappresentano circa un terzo delle vendite annuali di grano a livello mondiale. Insieme rappresentano anche il 55% delle esportazioni globali annuali di olio di girasole e il 17% delle esportazioni di mais e orzo. Quest'anno avrebbero dovuto esportare, secondo le stime, un totale di 14 milioni di tonnellate di grano e oltre 16 milioni di tonnellate di mais. In questa situazione, "l'India potrebbe intervenire per esportare di più, soprattutto quando ha scorte sufficienti di grano", ha detto Upali Galketi Aratchilage, economista presso la Fao. L'India è infatti il secondo produttore mondiale di riso e grano. All'inizio di aprile, aveva uno stock di 74 milioni di tonnellate. Ed è anche uno dei fornitori globali più economici di queste materie: ha esportato circa 7 milioni di tonnellate di grano nel 2020-2021. I commercianti, reagendo alla crescente domanda sul mercato internazionale, hanno già stipulato contratti per l'esportazione di oltre 3 milioni di tonnellate di grano da aprile a luglio, secondo i funzionari. Le esportazioni agricole hanno superato il record di 50 miliardi di dollari nell'ultimo anno.

L'India ha la capacità di esportare 22 milioni di tonnellate di riso e 16 milioni di tonnellate di grano questo anno, secondo Ashok Gulati, professore di agricoltura presso l'Indian Council for Research on International Economic Relations. "Se l'OMC consentirà l'esportazione, questo numero potrà essere anche più alto. Ciò contribuirà a raffreddare i prezzi globali e a ridurre l'onere dei paesi importatori in tutto il mondo", afferma. Ci sono però delle riserve. "Abbiamo abbastanza scorte al momento. Ma ci sono alcune preoccupazioni", spiega Harish Damodaran, un ricercatore senior presso il Center for Policy Research, un think tank con sede a Delhi. In primo luogo, si teme un raccolto inferiore al previsto. La nuova stagione del grano in India è in corso e i funzionari prevedono la raccolta record di 111 milioni di tonnellate. Ma alcuni come Damodaran non ne sono convinti, anzi credono che la resa sarà molto più bassa a causa della scarsità di fertilizzanti e delle condizioni climatiche con piogge eccessive e forte caldo di inizio estate. "Stiamo sopravvalutando la produzione", dice. "Lo sapremo tra altri 10 giorni", ha concluso.

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