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Perché in Cile i contagi sono in aumento nonostante l’alto numero di vaccini somministrati

Crescono i contagi in Cile nonostante la campagna vaccinale nel Paese abbia fatto registrare numeri altissimi con quasi il 40 per cento della popolazione che ha già ricevuto la prima dose di vaccino e più di 7 milioni, su quasi 19 milioni di abitanti, che hanno ricevuto anche la seconda. Il Cile ha somministrato nel 90 per cento dei casi il vaccino cinese CoronaVac, dell’azienda farmaceutica Sinovac.
A cura di Chiara Ammendola
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In Cile quasi il 40 per cento della popolazione ha già ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid mentre sono più di 7 milioni, su quasi 19 milioni di abitanti, le persone che hanno ricevuto anche la seconda dose. Sono questi i numeri di una delle campagne vaccinali più veloci e organizzate del mondo, seconda per numeri solamente a Israele, Emirati Arabi e Seychelles. Eppure negli ultimi giorni si sta assistendo a un aumento dei nuovi contagi da Coronavirus in quasi tutto il Paese con 1.076.499 casi complessivi confermati e 24.346 morti costringendo il governo a nuove restrizioni e un lockdown sempre più vicino.

La decisione del governo di allentare le misure anti contagio

Lo chiamano il "paradosso cileno" e in molti si chiedono il motivo del veloce aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni che hanno portato le strutture sanitarie del Cile a fare i conti con le terapie intensive quasi piene. In un primo momento infatti il governo cileno è riuscito a organizzare una campagna vaccinale efficace, muovendosi per tempo sull'acquisto dei vaccini e soprattutto mettendo in piedi numerosi punti di vaccinazione sul territorio e coinvolgendo tutti gli operatori sanitari disponibili così da velocizzare le somministrazioni. Con l'avanzare della campagna però il governo ha allentato velocemente le misure anti contagio favorendo, forse prima del tempo necessario, i contatti e dunque la diffusione del virus.

L'efficacia complessiva del vaccino Sinovac è superiore di poco al 50 per cento

Il Cile ha infatti somministrato nel 90 per cento dei casi ai propri cittadini il vaccino cinese CoronaVac, dell’azienda farmaceutica Sinovac. Vaccino che risulta pienamente efficace solo dopo la somministrazione di entrambe le dosi: un recente studio cileno ha infatti mostrato un’efficacia del CoronaVac del 56 per cento dopo la seconda dose, ma solo del 3 per cento dopo la prima. In Cile solo poco più del 20 per cento della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino. Anche se l'efficacia complessiva del vaccino è superiore di poco al 50 per cento, è comunque sufficiente a fornire una buona copertura e in generale il CoronaVac si è dimostrato efficace quasi al 100 per cento nel prevenire le forme più gravi della malattia e la morte per COVID-19.

Un altro fattore da tenere il considerazione è la diffusione nel Paese della contagiosa variante brasiliana che . La campagna vaccinale come in altri paesi ha tutelato innanzitutto gli anziani per cui la malattia è più pericolosa e potenzialmente letale: per questo, nonostante la crescita dei casi, le morti per COVID-19 nel paese non sono aumentate. A crescere è la diffusione dei contagi e in particolare tra i giovani e nella fascia d'età tra i 40 e i 50 anni.

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