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Palestinese uccide due giovani israeliani: i coloni devastano una città in Cisgiordania

Centinaia di feriti e auto bruciate, un morto e decine di case date alle fiamme: è il bilancio della rappresaglia dei coloni israeliani dopo la morte di due di loro.
A cura di Davide Falcioni
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L'omicidio di due uomini israeliani da parte di un palestinese armato ha determinato una violentissima rappresaglia nel nord della Cisgiordania, dove decine di coloni dello stato l'Israele hanno incendiato più di cento automobili, bruciato decine di case, ucciso un uomo e ferito altre almeno 300 persone.

La furiosa vendetta da parte dei coloni israeliani si è scatenata nella città di Hawara, centro che ha subito la peggiore esplosione di violenza che abbia colpito la Cisgiordania da decenni. I coloni hanno riversato la loro rabbia su persone e cose dopo che un palestinese ha sparato, uccidendoli, a due fratelli israeliani di 19 e 21 anni a Har Bracha nel nord della Striscia, ieri. Il governo ha mandato sul posto centinaia di soldati per cercare di controllare la situazione. Yoav Galant, il ministro della difesa israeliano, ha chiesto a tutti di "riportare la calma. Non è possibile agire di pancia – ha detto – Chiedo a tutti di seguire la legge".

Abu Mazen, leader dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ha tuttavia puntato il dito proprio contro il governo israeliano condannando "gli atti terroristici compiuti dai coloni, sotto la protezione delle forze di occupazione israeliane, ad Hawara, Burin, Einbus e in altre aree". D'altro canto mentre il ministro della difesa di Tel Aviv insieme al primo ministro Natanyahu e al presidente israeliano Herzog hanno invocato la calma, altri esponenti del governo – di estrema destra – hanno gettato benzina sul fuoco. E' il caso del ministro della pubblica sicurezza Itamar Ben-Gvir, leader del partito Jewish Power. Parlando da un avamposto rioccupato dai coloni ha chiesto una "vera guerra al terrorismo".

I palestinesi rivendicano la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza – aree conquistate da Israele nella guerra del 1967 – per un futuro stato. Circa 700mila coloni israeliani vivono in Cisgiordania e Gerusalemme est. La comunità internazionale considera a larga maggioranza gli insediamenti illegali e ostacoli alla pace.

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