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Non riesce a fare la pipì nel vasino, patrigno uccide la piccola di 2 anni colpendola 60 volte

La piccola bimba russa di 2 anni Knesnia Dubrovina subiva percosse da mesi prima dell’episodio che ha portato alla sua morte. Per gli inquirenti la madre sapeva tutto e nascondeva i lividi truccandola. Anche nel giorno della tragedia ha tentato di nascondere tutto chiamando l’ambulanza solo 24 ore dopo le percosse.
A cura di Antonio Palma
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Picchiata selvaggiamente e colpita per ben 60 volte dal patrigno fino a ucciderla  solo perché a due anni non riusciva a fare i bisognini nel vasino. È l'orribile violenza di cui è stata vittima la piccola Knesnia Dubrovina, una bimba russa trovata morta nel giugno dello scorso anno a Togliatti nella Russia occidentale. Come hanno ricostruito le indagini della polizia locale, ad accanirsi con brutalità su di lei è stato Anton Proskurin, nuovo compagno della madre, la 25enne Zinaida Proskurina, che secondo l'accusa sapeva degli abusi sulla bimba ma non ha fatto nulla per fermarli. Per gli inquirenti infatti la piccola subiva percosse da mesi prima dell'episodio che ha portato alla sua morte.

L'autopsia svolta dal medico legale ha stabilito che Ksenia è stata colpita almeno venti volte alla testa e circa quaranta volte in tutto il corpo, il che le ha causato un'emorragia che si è rivelata letale. Quando i soccorsi sono arrivati in casa della famiglia, la testa della bambina "si è gonfiata orribilmente e sembrava un palloncino" come hanno raccontato agli inquirenti. A chiamare l'ambulanza è stata la madre ma solo 24 ore dopo i terribili fatti quando ormai la bimba aveva già smesso di respirare. Per l'accusa la donna probabilmente voleva nascondere l'ennesima violenza perpetrata dal suo compagno perché era a conoscenza degli abusi, avvenuti per diversi mesi, ma non ha fatto nulla per proteggere sua figlia. Secondo gli inquirenti per nascondere i lividi sulla bimba la madre avrebbe anche usato il trucco per mascherare i lividi di Ksenia, la dona è attualmente indagata per non aver adempiuto ai suoi doveri di genitore.

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