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Guerra in Ucraina

Niente vacanze per le scuole di Mariupol, i bambini devono imparare a essere russi

Dopo la conquista di Mariupol i russi hanno deciso di prolungare l’anno scolastico per insegnare ai bambini la letteratura e la storia russe.
A cura di Davide Falcioni
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Le scuole di Mariupol, città devastata da tre mesi di guerra tra russi e ucraini, rimarranno aperte anche la prossima estate, almeno fino al primo settembre. A renderlo noto è stato il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko, secondo cui il prolungamento delle lezioni e l'annullamento della consueta pausa estiva ha lo scopo di "de-ucrainizzare" i bambini. Secondo Andryushchenko "l'obiettivo principale dei russi è la de-ucrainizzazione e la preparazione del prossimo anno scolastico secondo il programma russo. Ai bambini verranno insegnate la lingua e la letteratura russa, la storia e la matematica russe in russo per tutta l'estate ", ha scritto Andryushchenko, che ha aggiunto che gli occupanti avrebbero intenzione di aprire nove scuole nei prossimi mesi e reperire nuovi insegnanti, visto che molti di quelli che lavoravano a Mariupol sono dovuti fuggire a causa del conflitto.

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Kiev denuncia: "I russi hanno rapito 230mila bambini ucraini"

Lyudmila Denisova, commissario per i Diritti Umani di Kiev, ha dichiarato nei giorni scorso che dall’inizio della guerra i minori rapiti dai russi sarebbero stati almeno 230mila. Di questi, 121mila sarebbero stati trasportati con la forza in Russia; per la maggior parte si tratterebbe di minori rimasti orfani di un genitore e che quindi per Mosca diventano eleggibili per l’adozione, malgrado  Kiev abbia denunciato la violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del Fanciullo. Secondo svariati analisti questa decisione crudele rappresenterebbe il tentativo di provare a colmare il gap demografico che affligge la Russia ormai da decenni. Non tutti sono però stati trasferiti in Russia: a Mariupol, città controllata dalle forze di Mosca, sarebbe già iniziata un’opera di "russificazione" tesa a fare dimenticare ai piccoli le loro radici sotto tutti i punti di vista: storico, linguistico e culturale. Sempre secondo Andryushchenko, ormai in quel che resta della città di Mariupol sono stati installati 10 maxischermi per trasmettere 24 ore su 24 le grandi emittenti della propaganda russa.

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