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New York, eseguito il primo trapianto di trachea al mondo

Un team di oltre 50 specialisti del Mount Sinai di New York ha sostituito la trachea, arrivata da un donatore, a Sonia Sein, assistente sociale di 56 anni, da anni ammalata di asma. L’intervento ha avuto una durata di 18 ore.
A cura di Davide Falcioni
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Sono state necessarie 18 ore ma, al termine di un estenuante intervento chirurgico, è stato portato a termine con successo il primo trapianto di trachea del mondo. L'evento, di portata storica nel mondo sanitario, è stato eseguito da un team di oltre 50 specialisti del Mount Sinai di New York che ha sostituito la trachea, arrivata da donatore, a Sonia Sein, assistente sociale di 56 anni, da anni ammalata di asma. La donna, nel 2014, aveva subìto gravi danni dopo una tracheotomia resa necessaria per un forte attacco d'asma. L'operazione, hanno spiegato i medici, potrebbe aiutare altre persone, compresi i pazienti Covid-19 che hanno subìto gravi danni alla trachea causati dai respiratori. Sein ora è convalescente a casa e "respira meravigliosamente", ha dichiatato Eric Genden, chirurgo che ha guidato il team. "Ora mi sento bene", ha dichiarato la donna. "Ballo con mia nipote, ci rincorriamo per casa. Stiamo creando nuovi ricordi".

Da sempre la trachea, il ‘tubo' che collega la laringe ai polmoni, è stata considerata molto difficile da trapiantare a causa della complessità dei vasi sanguigni che la irrorano. L'intervento è durato 18 ore e ha richiesto la partecipazione di oltre 50 specialisti: la trachea è stata prelevata dal donatore e ricostruita nel ricevente, e sono stati collegati i diversi piccoli vasi sanguigni che portano ossigeno all'organo, usando nel frattempo una porzione dell'esofago e della tiroide per fornire il sangue al tessuto che veniva ricostruito. "Per la prima volta possiamo offrire una opzione terapeutica ai pazienti con difetti gravi della trachea – ha dichiarato Genden -. Questo è particolarmente tempestivo dato il crescente numero di pazienti con problemi tracheali dovuti all'intubazione per il Covid. Il nostro protocollo di trapianto e rivascolarizzazione è affidabile, riproducibile e tecnicamente avanzato". Nei decenni passati sono stati diversi i tentativi di intervento sulla trachea. Il chirurgo italiano Paolo Macchiarini ha tentato la via della ricostruzione dell'organo con le staminali, ma la sua linea di ricerca è stata fortemente contestata dal Karolinska Institut di Stoccolma, dove operava, e non ha mai preso piede.

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