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Isis, il Califfato è ormai grande quanto l’Italia

Uno studio di Askanews rivela come il territorio sotto il controllo del “califfato del terrore” sia grande quanto l’Italia e conti 11 milioni di abitanti.
A cura di Redazione
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Mentre arrivano conferme sulla possibile autenticità del video che mostra la decapitazione dell’ostaggio giapponese, è uno studio dell’agenzia Askanews a fornire un significativo quadro della situazione e a mostrare quanto sia esteso il territorio controllato dai jihadisti dell’Isis. Nella ricostruzione dell’agenzia, dunque, lo stato islamico si estenderebbe su un territorio di circa 270mila chilometri quadrati e avrebbe una popolazione di quasi 11 milioni di abitanti.

Si legge sul sito ufficiale dell'agenzia:

Lo Stato islamico di Iraq e Levante si estende da est di Aleppo in Siria fino a Fallujah, a 60 chilometri a est della capitale irachena Baghdad. Un territorio con una continuità geografica, anche se dai confini variabili, con circa 270 mila chilometri quadrati: 100mila in Siria e 170mila in Iraq. Insomma, quasi la metà dell'intera superficie della Siria e oltre il 40% di quella irachena. Da notare che lo Stato Islamico è 12 volte più esteso dello Stato d'Israele.

Certo, negli ultimi mesi l’Isis ha perso il controllo di alcuni territori (e non da ultimo va ricordata la liberazione di Kobane da parte dei combattenti curdi), ma la morsa sul territorio controllato è tutt’altro che allentata. Nell’approfondimento è descritto anche il sistema di sicurezza interno del Califfato:

Organo di polizia, servizio d'intelligence, permessi di soggiorno per i ‘Migranti' (Combattenti stranieri), targhe dello Stato islamico gestiti da governanti in ciascuno delle 27 città controllate dallo ‘Stato'. La polizia si chiama ‘al Husbh' e ha pattuglie anche femminili: vestiti in nero girano in auto con la scritta ‘Polizia islamica dello Stato Islamico' . Hanno il compito di ‘far rispettare la Sharia, mantenere l'ordine e arrestare i colpevoli e i corrotti' compresi i dissidenti. Attivo anche il servizio di intelligence che lo scorso dicembre ha smantellato a Raqqa un ‘cellula eversiva' di ‘falchi' della stessa organizzazione che progettava un golpe perchè riteneva il Califfo al Baghdadi ‘un blasfemo che governa un popolo di blasfemi.

Le risorse sulle quali si regge lo Stato islamico sono legate ai giacimenti di petrolio controllati e sono gestite dalla banca islamica che garantisce anche l’emissioni di prestiti a cittadini ed imprenditori. Insomma, un potere strutturato e radicato, che non ha ancora frenato la sua spinta espansiva.

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