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Covid 19

Mamma di 31 anni uccisa dal Coronavirus una settimana dopo aver partorito la terza figlia

Unique Clay, postina 31enne di Chicago, è una delle vittime del Coronavirus negli Stati Uniti. La donna è morta una settimana dopo aver partorito la sua terza figlia. Trovata positiva all’infezione da Covid-19, è stata rimandata a casa insieme alla neonata, ma le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso. La famiglia ora chiede giustizia: “Qualcuno deve prendersi la responsabilità di quanto successo”.
A cura di Ida Artiaco
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Dramma a Chicago, dove il Coronavirus ha ucciso una mamma di soli 31 anni che una settimana prima aveva dato alla luce la sua terza figlia. Unique Clay, postina di professione ad Irving Park, aveva partorito lo scorso 30 aprile la sua bambina ed è stata subito dopo dimessa dall'ospedale, insieme alla neonata, nonostante fosse stata trovata positiva all'infezione da Covid-19. I medici le hanno consigliato solo di prendere dell'ibuprofene, ma le sue condizioni sono rapidamente peggiorate fino al decesso, verificatosi lo scorso martedì. L'autopsia ha confermato che la morte della giovane è stata causata proprio dal nuovo virus. Ed ora i suoi familiari chiedono giustizia. Il Medical Center dell'Università di Chicago, da parte sua, non ha voluto commentare il caso, appellandosi alle leggi sulla privacy dei pazienti, ma ha fatto sapere di essere vicino al dolore dei cari della donna.

A raccontare alla stampa locale quanto successo è stato il padre della 31enne. "Quando l'hanno lasciata andare a casa, le hanno dato una cura a base di ibuprofene", ha detto a WFLD. A lui ha fatto eco la sorella della vittima Dajah Brown: "Non capisco perché è stata rimandata a casa così in fretta, poi le è stato chiesto di assumere farmaci che pare alimentino la malattia, che per altro non capiamo dove possa aver contratto. Semplicemente non è stato gestito affatto bene il suo caso. Qualcuno deve prendersi la responsabilità della morte di Unique. Mia nipote, che è appena nata, non conoscerà mai sua madre". Intanto, monta la protesta dei dipendenti postali negli Stati Uniti. Secondo il sindacato, nella sola Chicago sono più di 30 i postini che hanno contratto il Coronavirus e che ora si uniscono alle richieste della famiglia Clay per fare luce sul decesso della giovane collega.

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