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Madre adottiva uccide bimbo di un anno a botte, nei messaggi lo offendeva: “Deve andarsene”

La donna inglese si è dichiarata colpevole di omicidio colposo ma gli assistenti sociali rivelano che aveva confessato le percosse sul bimbo nell’immediatezza dei fatti.
A cura di Antonio Palma
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“È una testa di c…", “È una palla di merda", "Non posso più sopportarlo, dovrà andarsene", sono solo alcuni dei messaggi che la 38enne Laura Castle inviava al marito per lamentarsi del figlioletto adottivo di pochi mesi poi ucciso a botte in casa sua quando aveva poco più di un anno di vita. La circostanza è emersa durante il processo a carico della donna inglese presso il tribunale di Preston, nel Lancashire. La donna si è dichiarata colpevole dell'omicidio colposo del piccolo Leiland-James ma ha negato i reati di violenza e crudeltà sul piccolo che l’accusa le rivolge. La tragedia si è consumata tra il 6 e il 7 gennaio dello scorso anno quando il bimbo è morto a causa di "catastrofiche" ferite alla testa subite a casa quando erano trascorsi meno di cinque mesi dall’affidamento alla coppia.

I messaggi sono emersi dall’analisi dei telefoni della coppia, sequestrati dagli inquirenti dopo la tragedia. Nonostante la donna continui a sostenere che la morte del piccolo sia stata un incidente involontario dovuto alla caduta dal divano, le analisi medico legali rivelano che le lesioni sul piccolo sono incompatibili col racconto della madre adottiva e segnalano invece un trauma molti più profondo. Del resto, come ha raccontato una assistente sociale, la stessa 38enne le aveva confessato di aver picchiato il bimbo. Una confessione spontanea avvenuta nell’immediatezza dei fatti mentre il piccolo era tra la vita e la morte in ospedale dove poi è deceduto poco dopo.

“Ho detto a Laura che ero stata informata del fatto che le ferite di Leiland-James non erano coerenti con il suo racconto. Era molto arrabbiata. Ha detto di aver precedentemente picchiato o schiaffeggiato Leiland-James” ha rivelato l’assistente sociale. Un collega della donna inoltre ha spiegato che aveva espresso le sue preoccupazioni dopo che Laura Castle aveva affermato di non amare Leiland-James durante una visita a casa nel novembre 2020. Un ulteriore incontro era stato programmato all'inizio del nuovo anno per discutere la posizione di Leiland-James ma tutto è precipitato il 6 gennaio quando i servizi di emergenza sono stati chiamati nella loro casa a Barrow-in-Furness perché il bimbo era esanime.

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