Russia-Ucraina, raid colpisce una scuola nel Lugansk: ci sono 60 dispersi e almeno due morti
Due morti e 60 dispersi sotto le macerie: questo il primo bilancio del raid russo avvenuto ieri pomeriggio nella regione di Lugansk, che ha colpito una scuola con un rifugio nel villaggio di Bilohirivka. Lo ha fatto sapere il capo dell'amministrazione militare regionale, Sergii Gaidai, su Telegram ripreso da Ukrinform. "Tutte le 60 persone rimaste sotto le macerie degli edifici sono molto probabilmente morte", ha aggiunto ancora Gaidai. I media ucraini ieri parlavano anche di almeno due vittime accertate.
Nel rifugio, il seminterrato sotto la scuola, si stavano nascondendo almeno 90 persone. Una trentina sono state tratte in salvo in serata: "Di loro, sette sono rimasti feriti", ha riferito l'amministrazione. Circa sessanta persone rimangono disperse.
Non è il primo attacco russo a infrastrutture civili o rifugi. Tantomeno a scuole. Il procuratore generale a Kiev, in un post su Telegram, ha fatto sapere che sono già 225 i bambini ucraini che hanno perso la vita nei raid russi dall'inizio del conflitto. Il maggior numero di vittime è stato registrato a Donetsk (139), Kiev (116), Kharkiv (98), Chernihiv (68), Kherson (46), Mykolaiv (44), Lugansk (42) e Zaporizhzhia (28).
Inoltre, due ragazzi di 11 e 14 anni sono stati uccisi e due ragazze di 8 e 12 anni sono rimaste ferite in un bombardamento russo sulla città di Pryvillia, sempre nel Lugansk. Dove, nella zona di Shypylivka, altre undici persone sono rimaste sotto le macerie dopo il bombardamento russo avvenuto in serata. Non è ancora noto se fra loro ci siano vittime.
Intanto il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha rivendicato su Telegram il controllo della città di Popasna, sempre nella regione di Lugansk. Kiev ha però smentito, facendo sapere che nonostante gli scontri proseguano, le autorità ucraine sono ancora al loro posto. "Pesanti combattimenti per la città proseguono", ha fatto sapere Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.