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Guerra in Ucraina

La Casa Bianca omaggia il giornalista dell’Afp ucciso in Ucraina: “Il mondo in debito coi reporter”

“Il mondo è in debito con i giornalisti che hanno raccontato la guerra in Ucraina. Il giornalismo è fondamentale per una società libera”. Lo afferma una nota della Casa Bianca in merito alla morte del reporter AFP Arman Soldin.
A cura di Davide Falcioni
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"Il mondo è in debito con i giornalisti che hanno raccontato la guerra in Ucraina". A dichiararlo, in una nota ufficiale, la Casa Bianca, rendendo omaggio al reporter dell'AFP Arman Soldin, ucciso ieri nel Donbass mentre svolgeva il suo lavoro "Il giornalismo è fondamentale per una società libera", ha dichiarato in un comunicato l'addetto stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. "Il mondo è in debito con Arman e con gli altri 10 reporter e operatori dei media che hanno perso la vita mentre facevano luce sugli orrori dell'invasione russa".

Il cronista dell'agenzia France Presse, Arman Soldin, è stato ucciso ieri mentre si trovava sul fronte nell'est del Paese. Il reporter di 32 anni è morto in un attacco sferrato con razzi Grad, hanno raccontato i colleghi dell'autorevole agenzia che erano con lui, tutti illesi. Il bombardamento è avvenuto intorno alle 16.30 ora locale (le 15.30 in Italia) nei dintorni di Chasiv Yar, località vicino a Bakhmut, quotidianamente presa di mire dalle forze russe. I giornalisti dell'Afp, che vanno regolarmente nella zona epicentro dei combattimenti, si trovavano insieme ai militari ucraini quando si sono trovati nell'inferno di fuoco. "Tutta l'agenzia è devastata", ha dichiarato l'amministratore delegato della France Presse, Fabrice Fries, aggiungendo che la morte di Soldin "è un terribile richiamo sui rischi e i pericoli a cui sono confrontati i giornalisti nel quotidiano coprendo il conflitto in Ucraina".

Soldin era coordinatore video in Ucraina dal settembre 2022 e si recava molto spesso al fronte. Il primo maggio aveva pubblicato sul suo profilo Twitter un video di lui sotto a una pioggia di razzi: "Una delle peggiori esperienze vissute da quando sono in Ucraina – scrisse su Twitter -, con esplosioni a meno di cinquanta metri. Puro terrore". In un altro post Arman scriveva: "Un miracolo che nessuno sia stato colpito. Non stavamo andando in un ‘luogo particolarmente pericoloso', ma molto probabilmente siamo stati individuati da un drone di osservazione russo, nonostante il meteo. I 30 secondi più lunghi della mia vita".

Nel frattempo il portavoce del Pentagono, il generale Patrick Ryder, ha affermato che gli Stati Uniti continuano ad addestrare "un paio di migliaia" di soldati ucraini nel campo militare di Grafenwoehr, in Germania. "Saremo in grado di mantenere tale supporto nell'addestrare gli ucraini fintanto che la domanda sarà presente", ha detto Ryder aggiungendo che i funzionari statunitensi continuano a discutere le esigenze tattiche e di combattimento con i partner ucraini. Secondo il portavoce del Pentagono, l'ulteriore addestramento dipenderà da quante unità le forze armate ucraine possono inviare all'estero per condurre le esercitazioni. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha annunciato alla fine di aprile che gli Stati Uniti inizieranno ad addestrare le forze ucraine sui carri armati Abrams di fabbricazione americana nelle prossime settimane.

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