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Incendio nel dormitorio della scuola uccide 19 ragazzine: appiccato da una loro amica per vendetta

Gli investigatori ritengono che l’incendio nella città mineraria di Mahdia, nella Guyana centrale, sia inequivocabilmente di origine dolosa e la principale sospettata è una ragazzina 14enne.
A cura di Antonio Palma
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Sarebbe stata una studentessa 14enne della stessa scuola ad appiccare il terribile incendio che ha distrutto un dormitorio femminile nella città mineraria di Mahdia, nella Guyana centrale, uccidendo 19 ragazzine, rimate intrappolate all'interno della struttura mentre dormivano. È la terribile conclusione a cui sono giunti gli investigatori locali dopo gli accertamenti sul devastante rogo avvenuto nella notte tra domenica e lunedì nel Paese sudamericano.

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Secondo quanto riferito alle autorità locali, gli investigatori ritengono che l'incendio sia inequivocabilmente di origine dolosa e la principale sospettata è una ragazzina 14enne che in precedenza era stata sgridata e punita dalla responsabile del dormitorio con la confisca del suo cellulare. Come riferito da molti testimoni, alcuni sopravvissuti al rogo e amici della ragazzina, dopo il sequestro dello smarphone infatti, la 14enne avrebbe minacciato di dare fuoco al dormitorio e successivamente di appiccare un incendio in un bagno della struttura.

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Frasi che probabilmente non sono state prese sul serio dai responsabili del dormitorio scolastico ma che alla luce della tragedia appaiono terribili. Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale della Guyana Gerald Gouveia, la ragazzina sarebbe stata redarguita perché pare avesse una relazione con un uomo adulto, ora denunciato.

Le vittime si sono ritrovare così in un inferno di fuoco, impossibilitate a uscire perché la porta era stata chiusa dall'esterno dalla responsabile. "Lo ha fatto per il loro bene. Si è sentita costretta a farlo perché molte di loro lasciano l'edificio di notte" ha detto Gouveia all'Associated Press.

I vigili del fuoco sono riusciti a salvare molte ragazzine aprendo dei varchi attraverso uno dei muri ma molte delle nove ferite sono ricoverate in ospedale in gravi condizioni. Tutte le vittime tranne una erano ragazze dai 12 ai 18 anni provenienti da villaggi remoti serviti dal collegio di Mahdia, una comunità mineraria vicino al confine con il Brasile.

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