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In Russia vietata ogni propaganda Lgbt, la Duma approva la legge: multe fino a 5 milioni di rubli

La Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha approvato oggi la nuova legge che introduce multe pesantissime per chiunque venga segnalato a fare “propaganda LGBT” e per il “cambio di genere”.
A cura di Antonio Palma
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In Russia vietata ogni tipo di propaganda Lgbt. La Duma, la camera bassa del Parlamento russo, infatti ha approvato oggi la nuova legge che introduce multe pesantissime per chiunque venga segnalato a fare “propaganda LGBT” e per il “cambio di genere”.

Secondo quanto riferisce la Tass, la legge, approvata oggi in terza lettura dopo il via libera di ieri in seconda lettura, accomuna addirittura la propaganda LGBT alla pedofilia. La normativa russa prevede infatti multe fino a 5 milioni di rubli "per la propaganda LGBT, cambio di genere e pedofilia".

Nel dettaglio, il disegno di legge inasprendo la lotta alla propaganda LGBT, vieta ora qualsiasi promozione dell'amore fra persone dello stesso sesso e introduce multe record per chi fa propaganda per rapporti sessuali “non tradizionali, pedofilia e dà informazioni in grado di indurre interventi chirurgici di riassegnazione di genere”.

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Le multe per la propaganda LGBT, che consiste nella "diffusione di informazioni o azioni pubbliche" a favore di rapporti sessuali “non tradizionali”, ammonteranno fino a 100.000 rubli (circa 1.500 euto) per i residenti, fino a 200.000 rubli (circa 3.150 euro) per i funzionari e fino a 1 milione di rubli (circa 15.800 euro) per le persone giuridiche. La tariffa massima per tale propaganda su Internet o nei media sarà invece fino a 5 milioni di rubli (oltre 79mila euro). Per alcune violazioni, gli stranieri potrebbero subire 15 giorni di detenzione prima dell'espulsione.

La legge è stata voluta fortemente dal Cremlino con la benedizione del patriarca russo Kirill e la firma di Putin nei prossimi giorni è cosa scontata. A fine agosto, infatti il patriarca ortodosso russo aveva invitato il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin a organizzare una discussione su un disegno di legge che potesse vietare ogni riferimento pubblico alle “relazioni sessuali non tradizionali”.

In realtà però quello dell’autorità religiosa è stato solo il via libera finale a un percorso che andava avanti da tempo con diversi disegni di legge in materia volti a debellare qualsiasi attività che mira a rendere popolari le relazioni sessuali “non tradizionali e che rigettano i valori familiari”.

Già da diversi anni infatti una legge in Russia ha vietato  la“propaganda di rapporti sessuali non tradizionali” ai minori. Il nuovo disegno di legge estende tale divieto alla diffusione di tali informazioni anche a persone di età pari o superiore a 18 anni.

Arseny Pastukhov, direttore del LGBT Resource Center, ha affermato che la legge ostacolerà gravemente il raggio d'azione della sua organizzazione. "Se non possiamo parlare di noi stessi, del nostro lavoro, non possiamo parlare del tipo di aiuto che forniamo e, di conseguenza, le persone non possono scoprirlo", ha detto all'Associated Press, rivelando che il prossimo passo per le organizzazioni lgbt sarà abbandonare i social network russi.

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