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Francia, a 8 anni chiede di cambiare sesso, la scuola dice sì ma l’anagrafe si oppone: “È presto”

La vicenda arriva dalla Francia dove la piccola Lilie, bimba transgender di 8 anni, frequenta la scuola municipale di Aubignan. Dopo l’ok dell’istituto, a scuola niente più traccia del vecchio nome su scrivanie e armadietti e anche per gli insegnanti e gli amichetti lei sarà ora sempre Lilie. Non sarà però così sui documenti ufficiali perché l’anagrafe cittadina si è opposta al cambiamento di sesso.
A cura di Antonio Palma
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Per Lilie, bimba transgender di 8 anni, il vero inizio del nuovo anno scolastico è arrivato solo giovedì quando per la prima volta, dopo settimane di discussione, la sua scuola ha acconsentito al suo cambio di identità eliminando il vecchio nome maschile di Baptiste che i genitori avevano scelto alla nascita a favore del nuovo nome femminile, genere di cui lei si sente parte nonostante sia nata con un corpo maschile. La vicenda arriva dalla Francia dove la piccola frequenta la scuola municipale di Aubignan, nel dipartimento della Vaucluse della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Dopo l’ok dell’istituto, a scuola niente più traccia del vecchio nome su scrivanie e armadietti e anche per gli insegnanti e gli amichetti lei sarà ora sempre Lilie.

Non sarà però così sui documenti ufficiali, almeno per ora, perché l’anagrafe cittadina si è opposta al cambiamento di sesso ritenendo troppo giovane l’età della bimba per una scelta così drastica. I genitori di Lilie però non si arrendono e assicurano che perseguiranno anche questo obiettivo dopo essersi convinti della scelta della figlia. “All’inizio a scuola non erano convinti, si chiedevano se Lilie non fosse stata convinta da noi o suggestionata” hanno spiegato Chrystelle e Guillaume Vincent ai giornali francesi, aggiungendo: “Anche noi ci siamo fatti delle domande. Abbiamo consultato associazioni Lgbt che ci hanno spiegato che a quell’età la coscienza esiste eccome”.

La coppia ha appreso della volontà della bimba di cambiare sesso nel febbraio scorso al culmine di un periodo di depressione della piccola. Baptiste infatti mostrava sempre di più segni di insofferenza la cui natura non si capiva fino quando lui stesso ha confessato che non si sentiva un bambino, ma una bambina prigioniera nel corpo di un maschietto. Dopo vari consulti, la famiglia ha deciso di appoggiare la sua scelta chiedendo a scuola e anagrafe di cambiare nome.

La scuola si è mossa organizzando varie sedute e incontri che hanno coinvolto medici e psicologi e alla fine è arrivato il via libera. Nel frattempo a Lilie sono cresciuti i riccioli biondi e durante l'estate si è anche fatta i buchi alle orecchie per gli orecchini trasformandosi in una bimba sorridente e solare. Ora la sua battaglia e quella dei genitori prosegue con le autorità cittadine.

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