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Ex generale dell’Esercito Usa nei guai, la figlia: “A 3 anni mi portava dalla nonna e mi molestava”

James Grazioplene, ex generale dell’Esercito Usa decorato, ora in pensione, è stato condannato a 20 di libertà vigilata dopo aver confessato di aver abusato della figlia Jennifer Elmore quando era solo una bambina. Raggelante la testimonianza della vittima: “Voleva farmi sempre il bagno, ero scioccata al punto che sono stata in grado di usare il sapone solo quando sono andata al college. Oggi mi sento un’orfana”.
A cura di Ida Artiaco
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"Quando avevo tre anni mio padre mi portava nello scantinato buio e sporco della casa di mia nonna, mi metteva sopra la lavatrice, poi mi molestava e si masturbava". A parlare è Jennifer Elmore, 49 anni ieri, che davanti alla corte della Prince William County, Virginia, Stati Uniti, ha raccontato gli abusi subiti dal padre, James Grazioplene, ex generale dell'Esercito decorato, ora in pensione. L'uomo, che ha confessato di aver violentato a lungo la figlia negli anni Ottanta quando era ancora una bambina, è stato condannato a 20 anni di libertà vigilata solo perché Jennifer  ha voluto vedere "riconosciuta la verità" ma non chiedeva una sentenza esemplare. La decisione arriva al termine di un processo durato cinque anni, durante i quali il militare ha sempre rivendicato la propria innocenza. Il caso era stato trattato in precedenza anche dal tribunale militare, a cui la figlia si era rivolta, ma era stato ben presto archiviato.

Raggelante proprio la testimonianza della vittima: "A 8 anni – ha raccontato alla corte, come riporta la Cnn – mio padre mi portò un pianoforte e mi obbligò a prendere lezioni di pianoforte, così poteva portarmi in giro e soddisfare le sue voglie malate. Voleva farmi sempre il bagno, ero scioccata al punto che sono stata in grado di usare il sapone solo quando sono andata al college". Jennifer ha anche accusato l'ex generale di averle "rubato la dignità, l'innocenza, la fanciullezza e la voce". Dopo la sentenza, la donna ha commentato: "Oggi ho vinto, ma sono molto triste. Mi sento orfana". Al processo era presente la moglie del generale, con cui continua a vivere, e tre dei cinque figli. Dopo la sentenza, è andata incontro alla figlia e le ha detto: "Jennifer, buon compleanno. Ti voglio bene".

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