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La Svizzera boccia il reddito minimo: il 78% ha detto no ai 2.250 euro al mese per tutti

I cittadini svizzeri oggi sono chiamati alle urne per decidere se accettare o respingere la proposta di un reddito minimo di cittadinanza garantito e incondizionato.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE ORE 14:59 – Si concluderà quasi sicuramente con un nulla di fatto il Referendum sul reddito minimo di cittadinanza uguale per tutti che si sta svolgendo in queste ore in Svizzera. Secondo le prime proiezioni, rese note dall'istituto gsf.berg alla chiusura dei seggi dopo le 12 di oggi, l'iniziativa sarebbe stata respinta da almeno il 78% degli aventi diritto al voto elvetici: nei tre cantoni di Ginevra, Basilea e Zurigo, il No avrebbe raggiunto rispettivamente il 66,3%, il 65,4% e più del 75% delle preferenze.

Il Referendum in questione ha fatto molto discutere: la proposta è quella di introdurre il reddito di cittadinanza minimo o meglio sul reddito di base incondizionato, così come è stato definito. L'iniziativa in particolare prevede che sia concesso un reddito di cittadinanza minimo garantito e incondizionato, dalla nascita alla morte, per tutti i residenti quantificato dai promotori dell'iniziativa in 2.500 franchi elvetici, circa 2.250 euro e di 625 franchi (560 euro) per i minorenni.

Nonostante l'allettante offerta e le 100mila firme raccolte per indire il referendum, stando agli ultimi sondaggi prima del voto, a vincere potrebbe essere nettamente il no con oltre il settanta per cento dei voti. Del resto contro l'iniziativa si sono schierati tutti i principali partiti elvetici e che ha portato alla bocciatura totale dell'iniziativa sia da parte del Governo che del parlamento svizzero. Per sostenere la misura infatti si dovrebbe ideare un'ampia copertura finanziaria che porterebbe da un innalzamento delle tasse.

I promotori, un gruppo di cittadini indipendenti, però non demordono e alla vigilia del voto avevano rilanciato: "L’obiettivo è garantire a tutta la popolazione di condurre un’esistenza dignitosa e partecipare alla vita pubblica, anche senza esercitare un’attività lucrativa in un mondo che tende a sostituire al lavoro umano quello robotizzato". Sempre oggi gli elvetici sono chiamati a esprimersi anche su altri quattro quesiti: l'iniziativa popolare "a favore del servizio pubblico", quella "per un equo finanziamento dei trasporti" e su due modifiche legislative. La prima di queste ultime consentirebbe, ad alcune condizioni, un esame genetico degli embrioni ottenuti con fecondazione artificiale. La seconda riguarda la nuova legge sull'asilo e prevede procedure rapide per l'esame della domande dei richiedenti.

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