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Germania verso la grande coalizione: l’Spd dice sì all’accordo con Angela Merkel

Il congresso del partito socialdemocratico tedesco, riunitosi a Bonn nelle scorse ore, ha votato con 362 sì l’avvio dei negoziati con Angela Merkel per una terza Grande coalizione per il governo del Paese. “Un’ottima notizia per un’Europa più unita, forte e democratica”.
A cura di Ida Artiaco
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Con 362 sì e 279 no, su 642 votanti, il congresso straordinario della Spd, il Partito Socialdemocratico di Germania, riunitosi a Bonn ha approvato l'avvio dei negoziati con Angela Merkel per una terza Grande coalizione, la cosiddetta Grosse Koalition, per il governo del Paese. Hanno preso parte all'incontro i delegati e i big del partito che hanno deciso, dopo una giornata di discussioni sofferte, di avvicinarsi alla Cdu della Cancelliera, e in un certo senso anche il futuro dell'Europa, come testimonia anche il commento su Twitter, al termine delle votazioni, di Martin Selmayr, capo di gabinetto del presidente della Commissione Ue Juncker: "Un'ottima notizia per un'Europa più unita, forte e democratica".

Già il leader dell'Spd Martin Schulz nella sua relazione aveva sottolineato come il pre-accordo con Merkel è già "un manifesto per una Germania europea". E la rinuncia all'opportunità di stare al governo e di riformare l'Europa insieme a Emmanuel Macron, ha scandito davanti agli oltre 600 delegati, "sarebbe un errore". Non solo. I partiti riuniti nella nuova grande coalizione hanno promesso di occuparsi della pensione minima più alta, della parità dei contributi sanitari tra datori di lavoro e lavoratori e dell'abolizione del contributo di solidarietà per i meno abbienti. Schulz ha, infine, garantito di impegnarsi a favore di un ulteriore stretta sui contratti a termine, per una sanità più equa e per una maggiore solidarietà con i migranti, evidenziando che "con noi non ci sarà mai un tetto ai profughi".

A tutti coloro che si sono opposti all'eventualità di un accordo con la Cdu, sempre Schulz  ha risposto che si tratta si un'operazione essenziale, altrimenti si dovrebbe andare ad elezioni. Tra di loro, c'è il leader dei giovani dei socialdemocratici dello Juso, Kevin Kuhnert, che ha parlato davanti al congresso di Bonn di crisi di fiducia nel partito. "Comunque vada oggi, ci faremo del male".

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