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Fallisce catena di ristoranti “finto italiani” di Jamie Oliver: mille dipendenti senza lavoro

È ormai crac finanziario per la catena di ristoranti “italian style” dello chef britannico Jamie Oliver, la Jamie’s Italian. Il gruppo è in amministrazione controllata e ha annunciato di voler chiudere subito ben ventitré dei 25 ristoranti sparsi per il Regno Unito. In ballo ci sono oltre mille posti di lavoro che erano scampati al piano di ristrutturazione del 2018.
A cura di Antonio Palma
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La notizia purtroppo era nell'aria da tempo dopo due anni di profondo rosso nei conti e continue richieste di ristrutturazione del debito, ma ora arriva l'ufficialità: è fallimento per la catena di ristoranti "italian style" dello chef britannico Jamie Oliver, la Jamie's Italian. Il gruppo, che conta ben 23 locali sparsi per il Regno Unito più i due ristoranti londinesi Fifteen e Barbecoa, infatti ora è in amministrazione controllata sotto la gestione della società di consulenza KPMG che ha già enunciato di voler chiudere subito ben ventitré dei 25 ristoranti. Gli unici due locali a salvarsi per ora sono i due punti vendita all’aeroporto londinese di Gatwick e a Soho. Una notizia tremenda per i dipendenti della società visto che a rischio sono ora oltre mille posti di lavoro. "Sono devastato dal fatto che i nostri amati ristoranti britannici siano in amministrazione controllata. Sono profondamente rattristato da questo risultato e vorrei ringraziare tutte le persone che nel corso degli anni hanno messo il loro cuore e le loro anime in questa impresa" ha dichiarato lo stesso celebrity-chef Jamie Oliver.

"Eravamo partiti dieci anni fa con l’intenzione di rivoluzionare il mercato dei ristoranti di medio livello, puntando su un miglior rapporto qualità-prezzo ed è esattamente quello che abbiamo fatto", ha ricordato ancora Jamie Oliver, dicendosi "profondamente dispiaciuto di questo epilogo" e per la difficile situazione in cui si sono ritrovati lo staff e i fornitori. Molti dipendenti avevano creduto che dopo la ristrutturazione del gruppo nel 2018, che pure prevedeva la liquidazione di altri 12 ristoranti avvenuta all'inizio di quest'anno, ci fossero ora maggiori speranze ma era solo una illusione.

Lo chef parla di momento difficile per colpa dell’incertezza economica ma per gli analisti la catena è solo l'ultima vittima di una concorrenza nel campo della ristorazione sempre più agguerrita a Londra e nelle altre città britanniche dove ormai c'è sempre meno spazio. Del resto la stessa sorte è toccata a quelli che un tempo erano visti come concorrenti di Jamie, che negli scorsi ani hanno chiuso uno dietro l'altro.

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