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Ergastolo per Peter Madsen: inventore del sottomarino Nautilus, uccise la giornalista Kim Wall

La condanna emessa da un tribunale di Copenaghen: Madsen uccise la giornalista Kim Wall poi fece a pezzi il suo corpo e lo gettò in mare.
A cura di Davide Falcioni
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Peter Madsen, l'assassino della giornalista svedese Kim Wall e inventore del sottomarino Nautilus, è stato condannato all'ergastolo. La giuria del tribunale di Copenaghen, composta da tre membri, il giudice Anette Burko e due giurati popolari, ha emanato il verdetto unanime. Secondo i togati il decesso di Wall fu un efferato caso di omicidio, e Madsen non è mai stato in grado di fornire una spiegazione “affidabile e cedibile” della sua versione dei fatti. I resti della giornalista, che lui aveva invitato sul suo sommergibile per un reportage, furono rinvenuti  su una spiaggia vicino a Copenaghen alla fine di agosto dello scorso anno, undici giorni dopo la scomparsa, da un ciclista di passaggio.

Madsen ha sempre negato il delitto affermando che la donna era morta accidentalmente, per le esalazioni di monossido di carbonio all'interno del sommergibile sulla quale era stata invitata per un reportage. Ha tuttavia confessato di essere stato lui a fare a pezzi il corpo della trentenne e di avere tentato di sbarazzarsene gettandolo in mare. Alla domanda di perché abbia deciso di smembrare e occultare il cadavere, Madsen ha risposto: "Non vedo cosa potesse importare. Non era forse morta?". Per la giudice Anette e due giurati le spiegazioni dell'inventore del Nautilus non sono "affidabili". Lui ha già annunciato che ricorrerà in appello.

Kim Wall era una giornalista di 30 anni e stava lavorando a una storia su Peter Madsen (47 anni) e sul sottomarino che si era costruito da solo. Wall era stata vista l’ultima volta il 10 agosto scorso, il giorno in cui decise di imbarcarsi con l'uomo per fare un giro nelle acque nei dintorni di Copenhagen. Il giorno dopo, non avendone più avuto notizie, il fidanzato della giornalista aveva dato l’allarme. Lo stesso giorno Madsen fu portato in salvo in seguito all’affondamento del sommergibile, causato probabilmente dallo stesso inventore. I primi resti di Wall furono rinvenuti  una decina di giorni dopo lungo la costa, ma solo a ottobre le squadre di ricerca riuscirono a recuperare le parti mancanti, che Madsen aveva occultato dentro ad alcune buste zavorrate.

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