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Disastro inondazioni Pakistan: 19mila scuole distrutte, migliaia di bambini non torneranno in classe

I dati di Save The Children sulle inondazioni in Pakistan raccontano di un Paese messo ormai in ginocchio dalla catastrofe. Circa 33 milioni di persone colpite, tra cui 11 milioni di bambini. 690mila le abitazioni danneggiate.
A cura di Lorenzo Bonuomo
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Pakistan
Fonte: La Presse

Cresce, di giorno in giorno, la portata della catastrofe ambientale e umanitaria che ha colpito il Pakistan. I nuovi dati diffusi da Save The Children danno l'idea del disastro causato dalle piogge torrenziali e dalle inondazioni che hanno devastato almeno 1\3 del Paese, : circa 690mila le abitazioni danneggiate (tra cui 19mila scuole), oltre mille le persone che hanno perso la vita. Tra le vittime, si contano non meno di 348 bambini.

In generale, il governo pakistano stima che le inondazioni abbiano danneggiato circa 33 milioni di persone, tra cui 11 milioni di bambini (il 14% del totale della popolazione). Migliaia di loro non torneranno a scuola per l'inizio del nuovo anno scolastico.

Pakistan
Fonte: La Presse

Save the Children afferma di aver mobilitato squadre di intervento umanitario nelle aree di Shikarpur e Jacobabad, nella regione del Sindh, la più colpita dal disastro. I soccorritori stanno distribuendo materiali per allestire rifugi temporanei, kit per la casa, pentole, padelle e pacchi di cibo per le famiglie, assorbenti igienici per le ragazze. Una corsa contro il tempo per evitare la perdita di altre vite umane.

"La situazione va di male in peggio. Le piogge continuano a cadere sulle comunità già duramente colpite. Centinaia di migliaia di famiglie hanno perso la casa, e se gli era già rimasto poco ora non hanno più nulla. Molti di coloro che in precedenza sono fuggiti in zone più elevate sono ora costretti a lasciare tutto di nuovo, ancora e di nuovo. Il vero impatto della crisi climatica sui bambini e le famiglie vulnerabili in tutto il Pakistan si sta rivelando davanti ai nostri occhi" – ha dichiarato Khuram Gondal, Direttore di Save the Children in Pakistan – "Abbiamo visto interi edifici completamente spazzati via. I bambini, già alle prese con lo shock e l'orrore per ciò che sta accadendo intorno a loro, devono ora affrontare anche la perdita delle loro aule e dei luoghi sicuri in cui imparare. Sappiamo per esperienza che ci vuole tempo per riparare le scuole e molti di questi bambini hanno già perso mesi di istruzione a causa della pandemia da Covid-19".

Classificato come uno dei paesi più vulnerabili al cambiamento climatico nel mondo, da giugno 2022 il Pakistan sta sperimentando un clima monsonico estremo, con precipitazioni del 67% superiori ai livelli normali solo in quel mese. Il governo ha descritto la situazione come una "catastrofe climatica di proporzioni inimmaginabili", dal momento che il Paese è il quinto più popoloso al mondo con i suoi 235 milioni di abitanti. 92 milioni di loro, sono soltanto i bambini.

Save The Children ha invocato un intervento deciso da parte della comunità internazionale, visto che le precipitazioni nel Paese nei mesi successivi potrebbero aumentare ancora: secondo le rilevazioni del Climate Change Knowledge Portal del World Bank Group, i mesi di agosto e settembre per il Pakistan sono in media tra i meno piovosi dell'anno. Nei mesi di ottobre, novembre e dicembre le precipitazioni potrebbero essere ancora più frequenti.

Pakistan
Fonte: Climate Change Knowledge Portal

Pakistan: gli aiuti da parte dell'Italia

Giovedì 1 settembre la Farnesina ha dichiarato tramite una nota che "per contribuire alla risposta umanitaria internazionale alle violenti alluvioni provocate dalle piogge monsoniche, la Cooperazione Italiana ha disposto un contributo di emergenza di 500mila euro in favore della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICROSS) in Pakistan". Il contributo dovrebbe consentire ai soccorritori di poter offrire servizi di prima assistenza alle persone più vulnerabili e dovrebbe rappresentare anche "un tangibile segnale di vicinanza e di solidarietà dell’Italia alla popolazione pakistana".

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