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Guerra in Ucraina

Denti di drago e fosse anticarro: come i russi stanno cercando di rallentare la controffensiva ucraina

Il generale Giorgio Battisti: “La Russia ha scavato 700 chilometri di trincee su tre linee. Davanti e tra queste linee sono state schierate mine anticarro e antiuomo, fossati anticarro e ‘denti di drago’, piramidi di cemento che rallentano i movimenti dei mezzi corazzati e li indirizzano in quella che in gergo viene chiamata killing zone”.
Intervista a Giorgio Battisti
Generale ed ex comandante del Corpo d'Armata Italiano di Reazione Rapida della NATO (NRDC-ITA).
A cura di Davide Falcioni
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La controffensiva ucraina è entrata nel vivo. Dopo mesi di preparativi Kiev ha lanciato l’atteso attacco e tentativi di avanzamento si starebbero verificano a est di Zaporizhzhia e a Bakhmut, ma sarebbero stati per ora efficacemente respinti dai russi. La viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, ha affermato su Telegram che la situazione "è tesa in tutte le zone del fronte". "Il nemico continua a concentrare i suoi sforzi principali nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Maryinka, e continuano i pesanti combattimenti – ha aggiunto -. In tutte le direzioni, il nemico conduce attacchi aerei, di artiglieria e di mortaio".

La situazione, dunque, è estremamente dinamica: si registrano numerose perdite di uomini e mezzi su entrambi gli schieramenti e a difendere le linee, questa volta, sono i russi, situazione che in guerra costituisce un innegabile vantaggio. D'altro canto Mosca si aspettava da mesi un contrattacco e si è preparata a questa evenienza fortificando i territori conquistati. Un eventuale successo della controffensiva ucraina dipenderà soprattutto dalla capacità di sfondare in zone che oggi sono meticolosamente protette da trincee, fossati anticarro, campi minati e "denti di drago". Fanpage.it ha fatto il punto della situazione con il generale Giorgio Battisti, ex comandante del Corpo d'Armata Italiano di Reazione Rapida della NATO (NRDC-ITA).

Generale Giorgio Battisti
Generale Giorgio Battisti

Generale, la controffensiva ucraina è entrata nella sua fase principale o siamo ancora alle battute iniziali?

Credo vada fatta una premessa. Gli attacchi ucraini sono iniziati da settimane con ripetuti tentativi di colpire in profondità lo schieramento russo, i depositi di munizioni e di carburante, oltre ai posti di comando. A queste azioni si sono sommate quelle condotte nell'area di Belgorod da parte di sedicenti "partigiani" russi oppositori di Putin. Insomma, la "preparazione" ad un attacco in grande stile è in atto da tempo. Ritengo che gli ucraini stiano ancora cercando di testare le capacità di difesa russe su vari settori del fronte. Stando a quanto viene riferito da entrambe le parti gli scontri principali si stanno tenendo sia nel Donetsk che nell'area di Zaporizhzhia. Siamo però ancora nella cosiddetta "fase dell'inganno" o "deception", quella in cui si vuole creare incertezza nei comandi nemici.

Su quale direttrice crede che gli ucraini concentreranno gli sforzi maggiori?

Secondo molti analisti il punto di massimo sforzo ucraino potrebbe essere la fascia di territorio che da Zaporizhzhia conduce a sud verso Melitopol, fino ad arrivare al mare d'Azov. L'obiettivo sarà quello di isolare la Crimea e tutto il fianco sinistro dello schieramento nemico, che potrebbe essere a quel punto alimentato solo via nave, esponendo però i russi ad attacchi con missili di cui Kiev dispone. Naturalmente si tratta solo di un'ipotesi, perché le informazioni in nostro possesso sono ancora estremamente scarne e credo che solo tra qualche giorno verranno diffuse immagini satellitari affidabili sull'eventuale avanzata ucraina.

Quando verrà lanciata l'offensiva principale su quanti uomini potrà contare Kiev? E come verrà condotto l'attacco?

Stando a quanto dichiarato dal segretario generale della Nato Stoltenberg e da altri vertici dell'Alleanza l'attacco potrebbe vedere il coinvolgimento in prima schiera di nove brigate equipaggiate con carri da combattimento Leopard e Challenger e mezzi corazzati occidentali per il trasporto truppe, tutto materiale fornito a Kiev in questi mesi. Di certo, sono stati addestrati tra i 10 e i 15mila uomini secondo le modalità operative e gli standard della Nato. Ritengo poi che l'attacco avrà inizio con un intenso fuoco di sbarramento di artiglieria, seguito dall'avanzata dei carri armati e poi dai mezzi della fanteria. Siamo però ancora in una fase preliminare.

La situazione sul campo
La situazione sul campo

In questo quadro come va letta la distruzione della diga di Nova Kachovka?

È stata allagata tutta l'area a sud dell'invaso, si parla di una superficie di 600 chilometri quadrati: questo consente ai russi di scongiurare un attacco sul fianco sinistro da parte ucraina. L'area inondata, infatti, richiederebbe la disponibilità di una capacità anfibia di cui Kiev non dispone.

Kiev ha però anche un altro problema: i russi hanno certamente fatto tesoro della sconfitta del settembre 2022 e in questi mesi avranno organizzato una difesa efficace.

Sì, i russi hanno una grande capacità di fortificare le proprie posizioni fin dalla Seconda Guerra Mondiale, ad esempio con la Battaglia di Kursk (5-20 luglio 1943), in cui riuscirono a respingere l'offensiva estiva sferrata dai tedeschi sul fronte orientale. Si trattò della più grande battaglia di mezzi corazzati della storia e la vinsero i sovietici. Ebbene, negli ultimi mesi i russi hanno fortificato pesantemente tutte le proprie linee, si parla di oltre 700 chilometri di trincee.

Come sono state fortificate le posizioni russe?

Mosca dispone di un mezzo speciale, una sorta di escavatore risalente al periodo sovietico in grado di scavare un chilometro di trincee ogni ora. Questi 700 chilometri di trincee sono disposti su più linee, almeno tre. Davanti e tra queste linee sono state schierate mine anticarro e antiuomo, fossati anticarro e "denti di drago", piramidi di cemento che rallentano i movimenti dei mezzi corazzati e li indirizzano in quella che in gergo viene chiamata killing zone: lì, i russi hanno posizionato armi controcarro per distruggere Leopard e Challenger ucraini. Insomma, anche se le truppe di Kiev dovessero riuscire a sfondare la prima linea di difesa russa per loro sarebbe comunque molto molto difficile penetrare in profondità. Mosca schiererà in prima linea gli uomini meno addestrati e nelle retrovie le riserve migliori, che verranno spostate da una parte e dall'altra del fronte a seconda dei bisogni.

Ma non è tutto: tra gli stati maggiori occidentali è noto che gli Ucraini sono deboli in termini di difesa contraerea: mentre i russi dispongono ancora di una grande capacità aerea per colpire le truppe che avanzano, Kiev è a corto di queste armi. È per questo che Zelensky da mesi chiede che gli vengano forniti F-16: con quei caccia potrebbe garantire ai carri armati e le truppe che avanzano il cosiddetto supporto aereo ravvicinato (CAS) colpendo obiettivi nemici. Insomma, ora sono i russi a difendersi, e per loro è un vantaggio.

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