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Covid, Cina: Guangzhou revoca parte delle restrizioni dopo una nuova notte di proteste

Le autorità cinesi hanno parzialmente revocato le restrizioni nella città di Guangzhou, dove anche la scorsa notte i manifestanti hanno organizzato nuove proteste.
A cura di Davide Falcioni
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Le autorità cinesi hanno parzialmente revocato le restrizioni Covid nella città di Guangzhou, dove anche la scorsa notte i manifestanti si sono scontrati con le forze dell'ordine per protestare contro le nuove misure imposte contro la diffusione del virus.

La decisione, del tutto inaspettata, è stata presa dopo le esortazioni di USA e Canada, che hanno chiesto a Pechino di non reprimere con la violenza le proteste dei cittadini che si oppongono a nuovi lockdown a quasi tre anni dall'inizio della pandemia. Nella giornata di oggi le autorità hanno improvvisamente annunciato la revoca dei blocchi in circa la metà dei distretti di Guangzhou. A Panyu, Liwan, Tianhe, Conghua e Huadu sono state revocate le aree di controllo della pandemia, mentre a Haizhu, il più colpito dai focolai del virus, le autorità sanitarie hanno consentito ai "contatti stretti qualificati" di essere messi da oggi in quarantena domiciliare, in base a quanto comunicato dalle autorità locali.

La revoca è arrivata dopo nuovi intensi scontri avvenuti nella notte tra manifestanti e polizia a Guangzhou, proteste che si inseriscono nelle rivolte che si susseguono da giorni contro le restrizioni sanitarie imposte per la politica di "tolleranza zero" al Covid. Diversi filmati mostrano la polizia vestita con tute bianche e dotata di scudi antisommossa trasparenti, che marcia in ranghi serrati lungo una strada nel distretto di Haizhu. Nei video si sentono anche grida mentre vengono abbattute le barricate arancioni e blu. Si vedono anche persone lanciare oggetti contro le forze dell'ordine.

Un residente ha riferito di aver visto un centinaio di agenti della polizia convergere nel villaggio di Houjiao, nel distretto di Haizhu, e arrestare almeno tre uomini. L'importante sistema di sicurezza cinese ha reagito duramente per soffocare le proteste che si sono tenute nello scorso weekend in diverse città del Paese: la rabbia è scoppiata con violenza, dopo quasi tre anni di restrizioni anti-Covid, che in Cina hanno visto il susseguirsi di lockdown molto rigidi e i test Pcr quasi quotidiani della popolazione.

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