USA pronti a evacuare i propri connazionali dalla nave Diamond Princess
Il governo degli Stati Uniti si prepara a far evacuare i propri connazionali dalla nave da crociera Diamond Princess posta in quarantena al porto di Yokohama, in Giappone, a causa dei contagi da coronavirus Covid-19 riscontrati a bordo e diventata così il focolaio più grande del nuovo coronavirus al di fuori della Cina. A riferire l’importante sviluppo sulla vicenda della nave con oltre 1300 persone a bordo, bloccate ormai da settimane, è stato un funzionario dell'organismo di controllo della sanità pubblica Usa, il Centers for Disease Control and Prevention. Interpellato dal Wall Street Journal, Henry Walke, direttore della Divisione emergenze del CDC, infatti ha spiegato che il governo di Washington sta approntando un piano di evacuazione per mettere fine alla quarantena per tutti i cittadini americani.
Si tratta di circa 380 cittadini statunitensi e di alcuni loro familiari che dovrebbero essere trasportati in un vicino aeroporto dove poi verrebbero imbarcati su due velivoli appositamente allestiti dal Dipartimento di Stato americano. Secondo una email inviata dall'ambasciata Usa in Giappone ai passeggeri e ai membri dell'equipaggio americani, un primo volo dovrebbe arrivare in zona già domenica
L'ambasciata ha spiegato di aver noleggiato autobus che trasferiranno gli americani e le loro cose dalla nave all'aereo e che tutti saranno sottoposti a screening per i sintomi prima dell'imbarco. L'aereo non farà scali e atterrerà alla base dell'aeronautica miliare Usa di Travis, in California, da dove alcuni passeggeri proseguiranno poi verso la base dell'aeronautica di Lackland in Texas. In America Gli americani evacuati dovranno quindi sottoporsi a due settimane di quarantena aggiuntiva.
"Comprendiamo che ciò è frustrante e un adattamento, ma queste misure sono coerenti con le politiche attente che abbiamo istituito per limitare la potenziale diffusione della malattia", si legge nella lettera che assicura: "Riconosciamo che questa è stata un'esperienza stressante e continuiamo a dedicare tutto l’impegno possibile in modo da riportarvi al più presto negli Stati Uniti".
