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Covid 19

Coronavirus, quali sono i Paesi più a rischio contagio d’Europa

Quali sono le zone calde d’Europa per quanto riguarda i contagi di Coronavirus? Il Robert Koch-Institut, l’organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive tedesca, ha stilato un elenco di Paesi del Vecchio Continente che possono essere considerati a rischio considerando l’incidenza di oltre 50 infetti ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni: tra questi, la Spagna, il Belgio, il Lussemburgo e i Balcani.
A cura di Ida Artiaco
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Sebbene l'epicentro della pandemia di Coronavirus resti l'America Latina e gli Stati Uniti si confermino primo paese al mondo per numero di contagi, in Europa torna a crescere la preoccupazione dopo che negli ultimi giorni sono scoppiati una serie di focolai che hanno fatto rialzare la curva dei contagi. Tra le zone calde ci sono di certo i paesi dell'Est, tra cui Albania e Serbia in primis, ma gli occhi sono puntati anche su Spagna, Francia e Germania che dopo aver contenuto l'epidemia nei mesi scorsi stanno sperimentando un nuovo aumento dei casi. Il Robert Koch-Institut, l'organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive di Berlino, ha stilato un elenco di Paesi del Vecchio Continente che possono essere considerati a rischio considerando l'incidenza di oltre 50 infetti ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni.

Spagna

A preoccupare in Europa è soprattutto la Spagna, e in particolare la regione settentrionale dell'Aragona dove, come ha scritto senza giri di parole il quotidiano El Pais, "la situazione sta sfuggendo di mano". Ne è una conferma il fatto che in molte aree è tornato obbligatorio l'uso della mascherina anche all'esterno. In questa regione si sono avuti oltre 300 casi ogni 100mila abitanti. Il valore è aumentato di dieci volte rispetto a 20 giorni fa. Criticità anche nei Paesi Baschi, dove il governo ha avvertito che la regione sta attraversando "la seconda ondata" e le autorità sanitarie sono al lavoro in queste ore, come ha riportato la stampa locale, per aumentare i posti letto negli ospedali. Ancora, misure drastiche sono state prese in Castilla y Leon, che ha imposto un lockdown di due settimane ai 32mila residenti della città di Aranda de Duero, dopo la scoperta di 230 nuovi infetti nell’area. Infine, continua l'emergenza anche a Barcellona, con la Catalogna che si conferma seconda regione in Europa per numero di casi.

Belgio

Occhi puntati in Belgio soprattutto sulla città e la provincia di Anversa, che il governo tedesco ha persino aggiunto all'elenco dei Paesi al ritorno dai quali è obbligatoria la quarantena di 14 giorni, dopo che è stato registrato un aumento dei nuovi positivi del 69% rispetto alla settimana precedente. Secondo gli esperti, "qui è già arrivata la seconda ondata di Coronavirus. Non sappiamo quanto durerà e quanto saliranno le curve. Tuttavia, potrebbe non avere conseguenze drammatiche: le misure messi in atto dal Consiglio di Sicurezza Nazionale possono funzionare", ha detto Steven Van Gucht, presidente del comitato scientifico sul Covid-19 dell'Istituto di sanità, Sciensano, secondo quanto riportano i quotidiani locali. Tuttavia, proprio ad Anversa sono state imposte alcune misure restrittive per contenere il contagio, come il coprifuoco dalle 23:30 e fino alle sei del mattino e l’uso della mascherina obbligatorio per ogni persona al di sopra dei 12 anni.

Lussemburgo

Nonostante il Lussemburgo sia stato inserito nell'elenco delle aree a rischio sia da Gran Bretagna che da Germania, che hanno imposto ai propri cittadini la quarantena se rientrano dal Paese, gli esperti della task force nazionale anti-Coronavirus non ci stanno. Secondo il team di scienziati, l'alto numero di nuove infezioni è dovuto al fatto che il Lussemburgo esegue test a livello nazionale. Inoltre, sono stati testati anche i pendolari transfrontalieri dei paesi vicini Germania, Francia e Paesi Bassi. Ed è a questi che si può attribuire il suo 18 percento di nuove infezioni. L'istituto sanitario lussemburghese ha dichiarato anche che il Paese era chiaramente nella seconda ondata di infezioni ed è cautamente ottimista sul fatto che la situazione sia sotto controllo.

Balcani

Zona calda dell'epidemia è diventato anche l'Est Europa. In Albania, dove si contano ad oggi 6.016 casi confermati di Coronavirus, è anche arrivata una squadra composta da sette unità, tra medici ed infermieri dall'Italia per aiutare il personale sanitario locale a far fronte all'emergenza. Insieme a loro è decollato anche un carico di 500mila mascherine chirurgiche. La situazione è allarmante anche in Serbia, dove la scorsa settimana 350 medici hanno addirittura creato un gruppo ‘Uniti contro il Covid', che in una lettera aperta al governo serbo parla senza mezzi termini di “situazione catastrofica" dal punto di vista sanitario. Anche in Kosovo ci sono criticità a causa di un aumento significativo dei casi di Coronavirus. Il ministero della Sanità di Pristina ha comunicato ieri che sono un centinaio i nuovi casi di Covid registrati nelle ultime 24 ore.

Ucraina

Fronte incandescente dell'epidemia da Covid-19 in Europa è anche l’Ucraina, che ha registrato un record giornaliero di contagi, il dato più alto dall’inizio della pandemia nel Paese: si tratta di 1.453 nuovi casi in un giorno, dopo i 1.318 di mercoledì e i 1.271 di martedì, confermando il trend in aumento.Il ministro della Salute Maksym Stepanov ha detto parlando in tv che "i numeri sono impressionanti e ogni giorno c’è un nuovo record", si registrano "casi complessi e numerosi decessi". Il ministro ha anche invitato a rispettare le regole per fermare i contagi e ha reso noto che il totale delle infezioni è di 78.261 mentre i decessi sono 1.852.

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