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Covid 19

Covid, la storia di Lorenzo: “Resto a Wuhan con i miei figli, diamo coraggio ai cinesi”

La storia di Lorenzo Mastrotto, 46 anni e originario della provincia di Vicenza, che dal 2006 vive e lavora a Wuhan, la città cinese epicentro dell’epidemia da Coronavirus 2019-nCoV. Insieme alla moglie e a due figli piccoli è ancora in isolamento per scongiurare il rischio contagio ma non farà rientro in Italia: “La nostra vita è qui. Restiamo perché abbiamo deciso di dare un po’ di coraggio ai nostri amici e colleghi cinesi per andare avanti e vincere questa battaglia”.
A cura di Ida Artiaco
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Foto concessa da Il Giornale di Vicenza.
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Tra i 70 italiani che tra domenica e lunedì prossimo faranno rientro in Italia da Wuhan, la città-focolaio dell'epidemia da Coronavirus, non ci sarà Lorenzo Mastrotto. Quarantasei anni, originario di Costabissara, in provincia di Vicenza, dal 2006 vive e lavora come impiegato in una azienda meccanica nella Capitale della provincia cinese di Hubei, dove si è sposato e dove sono nati i suoi due figli. Proprio per restare insieme alla sua famiglia ha deciso di non rimpatriare, ma di restare nel paese asiatico nonostante l'emergenza legata all'infezione da Coronavirus, che finora ha fatto 213 morti e più di diecimila contagi. "Conosco 4 o 5 persone, miei connazionali, che resteranno qui a Wuhan. Noi restiamo qui perché abbiamo deciso di dare un po’ di coraggio ai nostri amici e colleghi cinesi per andare avanti e vincere questa battaglia", ha detto Lorenzo in una intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.

Anche Lorenzo e la sua famiglia sono rimasti in isolamento, chiusi in casa dal 26 gennaio scorso, così come il resto della città di Wuhan, che conta ben 11 milioni di abitanti. "In famiglia siamo in 4 persone – ha continuato ancora Mastrotto -, con mia moglie cinese abbiamo 2 figli piccoli. Per questo abbiamo deciso di restare e non partire. La nostra vita è qui, i nostri figli vanno a scuola qui. Alla fine abbiamo pensato che noi saremo i più sicuri di tutti dopo che sarà passato questo periodo di incubazione del virus. Oggi siamo al nono giorno di quarantena, circolavano voci scientifiche che parlavano tra i 7 e i 10 giorni di incubazione del virus. Essere dunque al nono giorno ed essere tutti sani ci dà un certo conforto".

Intanto, in tutto il mondo cresce la preoccupazione per la polmonite causata dal Coronavirus 2019-nCoV, arrivato anche in Italia, dove al momento i casi confermati sono due. Si tratta di due turisti cinesi di 66 e 67 anni, ricoverati all'ospedale Spallanzani di Roma, dove erano in vacanza. Le loro condizioni sono però buone ed aspettano di guarire mentre restano in isolamento. Il Consiglio dei Ministri ha comunque dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per i prossimi sei mesi.

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