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Condannato per tortura, stupro e abusi su minori, trovato morto in cella prima di scontare la pena

Il 39enne britannico Andrew Hadwin e la compagna Cheryl Pickles avevano ripetutamente abusato dei figli, affamandoli, facendogli mangiare il sapone, chiudendoli negli armadi o costringendoli a docce e bagni bollenti.
A cura di Antonio Palma
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Condannato insieme alla moglie per tortura e brutali abusi sui figli  non sconterà mai la sua pena perché è stato trovato morto in carcere dopo la condanna e in attesa di conoscere la sentenza. Il 39enne britannico Andrew Hadwin a gennaio era stato giudicato colpevole di abbandono di minore e torture insieme alla sua compagna  Cheryl Pickles, 35 anni, con la quale abitava da Bowburn, nella contea di Durhamm, con i bimbi abusati. Lui e Pickles avrebbero conosciuto la sentenza  il ​​28 aprile prossimo.

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Hadwin, che è stato condannato anche per aver violentato un bambino in anni precedenti, è morto giovedì  nella prigione di Durham dove era rinchiuso. Le guardie lo hanno trovato privo di vita nella sua cella e sul caso è stata aperta una indagine per accertare l'accaduto.

La coppia è stata accusata e condannata per aver maltrattato e trascurato i loro bambini per anni senza fornire loro nemmeno il cibo necessario tanto che una volta erano così affamati che hanno camminato per chilometri alle 4 del mattino per cercare cibo tra i cassonetti di un supermercato. La coppia li costringeva a rimanere in piedi per ore per punizione o a mangiare sapone o ancora a docce gelate o bollenti. Uno dei bimbi aveva riportato ferite gravi dopo essere stato rinchiuso in un armadio per ore.

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I terribili abusi erano venuti alla luce nel 2018 quando uno dei bambini aveva rivelato coraggiosamente cosa era successo a un adulto che lo aveva avvicinato. Era stata avviata un'indagine della polizia di Durham che è durata 4 anni e ha portato all'arresto della coppia e alla successiva condanna.

Quando l'inchiesta era in corso, la coppia aveva scritto delle finte lettere affermando che fossero dei bambini in cui questi si scusavano per aver fatto delle false accuse. Una perizia calligrafica ha confermato che non erano state scritte dai bambini, ma in realtà erano state scritte di due su un taccuino trovato a casa della coppia.

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