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Guerra in Ucraina

Come potrebbe cambiare la guerra in Ucraina in primavera secondo l’ammiraglio Di Paola

L’ammiraglio Giampaolo Di Paola spiega a Fanpage.it come potrebbe cambiare la guerra in Ucraina dopo l’invio di carri armati pesanti a Kiev da parte dei Paesi occidentali e perché non è esclusa una controffensiva dell’Ucraina contro i russi in primavera.
Intervista a Giampaolo Di Paola
Ammiraglio della Marina militare italiana, già Capo di stato maggiore della difesa ed ex Ministro della difesa.
A cura di Antonio Palma
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Dopo averli chiesti con forza per mesi, l’Ucraina ha ricevuto il via libera dei Paesi occidentali all’invio di carri armati pesanti e si prepara a ricevere ora decine di tank moderni entro la primavera prossima che potrebbero cambiare le prospettive sul campo di battaglia della guerra in Ucraina. Si tratta dei famosi Leopard 2 prodotti in Germania ma anche degli M1 Abrams statunitensi di altri carri armati da combattimento che i Paesi occidentali sono disposti ad inviare a Kiev.

Un deciso cambio di passo nella strategia occidentale i cui risvolti politici ma anche militari sono però ancora tutti da decifrare. Zelensky aveva chiesto con forza i carri in vista di una temuta offensiva russa in primavera quando, per ovvie ragioni, la guerra si trasformerà da conflitto statico come quello attuale, con massicci bombardamenti da una parte e dall’altra, in guerra di movimento dove l’uso di carri e veicoli da combattimento la faranno da padrone. Ne abbiamo parlato con l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, già capo di stato maggiore della difesa ed ex presidente del comitato militare della NATO

L’Ucraina riceverà i carri armati dai Paesi occidentali. I tank inviati possono cambiare veramente le sorti della guerra e in che misura? La sproporzione di forze e mezzi appare comunque enorme.

Io penso che nessuno sappia e può dire oggi con certezza come si svolgeranno gli eventi sul campo di battaglia dalla primavera in poi e come andrà a finire la guerra in Ucraina. È vero che c’è una sproporzione di forze ma è altrettanto vero che fino ad oggi questa sproporzione non ha giovato molto ai russi. Inoltre noi non sappiamo in realtà esattamente quanto i russi abbiano ricostituito le loro forze, quanto si siano riorganizzati e quanto abbiano riguadagnato in efficienza operativa. Quindi se da un lato c’è apparentemente una superiorità numerica, dall’altra quanto questa superiorità sia efficace non lo sappiamo. Del resto fino ad ora gli ucraini, che erano in chiara minorità e lo sono tutt’ora, hanno dimostrato di saper, anche grazie agli armamenti occidentali, sopperire a questa inferiorità con la qualità dei mezzi, con la qualità dell’impiego di questi mezzi e con la volontà e la motivazione dei loro uomini. Alla fin fine c’è una differenza fondamentale: i soldati ucraini e il popolo ucraino combattono per la propria legittima sopravvivenza mentre i russi no e il morale in guerra fa molta differenza. Non sempre il più forte ma senza le giuste motivazioni ha vinto.

Ammiraglio Gianpaolo Di Paola
Ammiraglio Gianpaolo Di Paola

Dopo i tank, Zelensky chiede ora anche i caccia ma con questo invio continuo di mezzi da parte dei Paesi occidentali non si rischia una escalation?

Sugli aerei siamo in una fase interlocutoria e non è detto che ciò avvenga e anzi la Germania è stata perentoria nel dire di no. Detto questo mi sembra che gli americani e in genere gli occidentali, se da un lato sostengono pienamente l’Ucraina, dall’altro stanno sempre attenti a non superare la linea di un confronto diretto con la Russia. Tutto dipenderà anche dagli sviluppi sulla cessione di nuovi equipaggiamenti e su come evolverà la situazione sul campo di battaglia da questa fase statica a una fase più dinamica che ci si aspetta in primavera. La strategia occidentale però è chiara: non solo l’Ucraina non deve perdere ma Putin deve perdere. Poi su cosa questo significhi è da vedere. L’Occidente è evidentemente disposto a dare le armi necessarie perché l’Ucraina possa riguadagnare il più possibile il suo territorio ma la parola escalation non mi sembra del tutto corretta. Qui siamo in guerra, l’Ucraina vuole vincere e noi occidentali vogliamo che l’Ucraina vinca e questo significa riprendersi il territorio che legalmente è suo.

Per quanto riguarda l’Italia, si spinge perché consegni a Kiev i sistemi missilistici contraerei SAMP-T. L’Italia sarà coinvolta di più nel conflitto in Ucraina?

Mi sembra abbastanza chiaro che l’Italia è intenzionata a fornire questi sistemi d’arma all’Ucraina. Anche se i decreti governativi sono secretati, i segnali sono chiari in questo senso e l’Italia i  SAMP/T li darà. D’altra parte nella visita in programma nei prossimi giorni del Presidente del consiglio Meloni a Kiev la premier non andrà certo a mani vuote e i SAMP-T saranno uno dei pezzi forti della disponibilità italiana.

Per ora i russi rispondono con un fitto lancio di missili, ma una offensiva su larga scala è ipotizzabile in primavera?

È ragionevole pensare, dal punto di vista di una logica militare, che nel caso i russi in questi mesi siano riusciti a ricostruire le loro forze tenteranno una offensiva per consolidare le loro posizioni guadagnate. Come del resto però è possibile che siano gli ucraini a tentare una controffensiva o una offensiva per recuperare territorio in mano ai russi. Io ritengo che gli ucraini abbiano le motivazioni per poter resistere all’invasione russa e riguadagnare anche grandi porzioni del loro territorio. Su quanto di questo territorio potrà essere riguadagnata questo ce lo dirà il campo di battaglia. Quello che è certo è che in primavera si passerà da una guerra di trincea a una guerra di movimento e in un confronto dinamico dove saranno più determinanti i mezzi corazzati e meccanizzati.

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