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Boom di casi di Coronavirus in Europa: tutti i nuovi focolai che preoccupano il Vecchio Continente

Impennata di contagi da Coronavirus in Europa, che nelle ultime 24 ore ha fatto registrare in totale 5.760 nuovi casi, il numero più alto dal picco della pandemia nel Vecchio Continente, il 23 aprile, quando ne erano stati diagnosticati 6.740. Dalla Spagna alla Francia, dalla Germania alla Grecia, ecco la situazione paese per paese dove l’infezione ha ricominciato a correre.
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A cura di Ida Artiaco
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Gli esperti non parlano ancora di seconda ondata, ma di certo quello che si sta verificando in Europa è una ripresa sensibile dei contagi di Coronavirus, che sono tornati a salire dopo l'allentamento delle misure restrittive osservate nei mesi scorsi per contenere l'epidemia. Dalla Spagna alla Francia, dalla Grecia alla Germania, sono numerosi i Paesi in cui stanno scoppiando nuovi focolai che preoccupano i governi locali, al punto che alcuni sono stati costretti a reintrodurre provvedimenti restrittivi, pur senza ricorrere al lockdown e a misure draconiane, per evitare che la trasmissione dell'infezione sfugga di nuovo al proprio controllo. Ieri sono stati registrati 5.760 casi in 24 ore, il più alto dal picco della pandemia in Europa, il 23 aprile, quando ne erano stati diagnosticati 6.740. Ecco la situazione paese per paese.

Francia

In Francia nell'ultima settimana si è registrato un forte aumento dei nuovi casi di Coronavirus: ben 7000 nuove infezioni sono state individuate negli ultimi sette giorni, con una media di 1200 al giorno e con un incremento anche del numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Dati preoccupanti, se si considera che a fine maggio, con la fine del lockdown, il paese contava circa 272 nuovi casi al giorno. Il Comitato tecnico-scientifico che affianca il governo di Parigi nella gestione dell'emergenza ha affermato che la situazione è al momento "sotto controllo, ma precaria. In qualsiasi momento potremmo entrare in uno scenario difficile. Il futuro a breve termine della pandemia è principalmente nelle mani della popolazione. È molto probabile che sperimenteremo una seconda ondata epidemica in autunno o inverno". Al momento un blocco rigido, come quello osservato nei mesi scorsi, non è previsto ma le autorità non escludono nuove misure restrittive, come l'obbligo della mascherina, se il numero delle infezioni dovesse continuare a salire. Osservata speciale è la regione dell'Ile de France.

Germania

In Germania, Susanne Johna, capo del sindacato dei medici, ha detto martedì scorso al quotidiano Augsburger Allgemeine che "siamo già in una seconda ondata seppur lieve". Al momento i contagi crescono con una media di 700 al giorno. Finora il Paese ha resistito alla pandemia con molti meno decessi rispetto ad alcuni grandi vicini come Francia e Italia, grazie a test diffusi, un sistema sanitario ben attrezzato e il rispetto del distanziamento sociale. Eppure alcuni focolai preoccupano il governo di Berlino, come quello scoppiato in una azienda agricola in Baviera, mentre l'indice di contagio calcolato su dieci giorni è sceso a 1,09. "Anche se la crescita delle nuove infezioni non è paragonabile ai numeri di marzo e aprile, c’è comunque un aumento dei contagi, per cui esiste il pericolo di giocarsi i successi finora raccolti in Germania in una combinazione di rimozione e ricerca di normalità", ha aggiunto Johna.

Spagna

Tra le potenze europee, è la Spagna a tremare di più per quanto riguarda la ripresa dell'emergenza Coronavirus. Nelle ultime 24 ore è stato registrato un picco giornaliero di contagi, il più alto da quando è stato revocato il lockdown: sono stati infatti 1.772 i nuovi positivi rispetto a ieri. Il totale delle persone contagiate sale dunque a 305.767 dall'inizio della pandemia, secondo i dati del ministero della Salute. A preoccupare sono soprattutto i luoghi di vacanza. Un intero hotel a Maiorca  è stato chiuso dopo che dieci dipendenti sono stati trovati positivi a Covid-19. Un altro focolaio è scoppiato a Iscar e Pedrajas, 80 miglia a nord di Madrid: qui ai diecimila abitanti è stato imposto un nuovo confinamento per i prossimi 14 giorni, con l'obbligo di rimanere a casa e di uscire solo per attività considerate essenziali per arginare la diffusione dell'infezione da Sars-CoV-2.

Grecia

Dopo che nei mesi scorsi è stata tra i pochi paesi europei a controllare la diffusione dell'epidemia, torna a tremare la Grecia. Ieri sono stati registrati 121 nuovi casi, il numero più alto dal 22 aprile scorso, anche se la maggior parte appartenenti a cluster familiari e immediatamente circoscritti. Il totale dei contagiati ha raggiunto quota 4.855, con dati che mostrano che il virus colpisce sempre più giovani. Gli esperti affermano che ciò potrebbe essere dovuto a un aumento del numero dei test o al fatto che più visitatori sono stati controllati durante il picco della stagione turistica. Per far fronte all'aumento degli infetti, il governo ha esteso da sabato l'obbligo di indossare le mascherine in tutti i luoghi pubblici al coperto, ad eccezione dei bambini di età inferiore a 3 anni e delle persone con problemi di salute. Inoltre, fino all'8 agosto niente più cibo al bancone in bar, pub e caffè, dove sarà obbligatorio sedersi per consumare cibo e bevande, mentre fino al 15 agosto sono previste restrizioni alle visite a case di riposo, centri rifugiati e ospedali. Limite massimo di 100 persone inoltre per cerimonie come battesimi, matrimoni e funerali.

Finlandia

Anche in Finlandia sono tornati a crescere i casi di Coronavirus. Oggi il governo di Helsinki ha raccomandato di favorire il lavoro da casa per contenere l'aumento dei contagi.  Raccomandazione che era stata revocata solo a luglio. Fino al primo agosto, infatti, casi nel paese scandinavo sono aumentati di oltre il 300% in due settimane. "L'incremento delle infezioni ci dà motivo di considerare la possibilità di continuare a lavorare in remoto dove è possibile ", ha scritto su Twitter il ministro degli Affari sociali e della sanità Aino-Kaisa Pekonen.

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