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Covid 19

Thomas a tre settimane e mezzo vince la battaglia contro il Coronavirus

La storia di Thomas Lovell che a tre settimane e mezzo di vita è stato trovato positivo al Coronavirus. L’infezione nascondeva però anche un problema cardiaco congenito, il ritorno venoso polmonare anomalo totale, che avrebbe potuto ucciderlo se non fosse stato operato tempestivamente: “All’inizio ho pensato che sarebbe guarito presto, è stato terribile”.
A cura di Ida Artiaco
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È risultato positivo al Coronavirus a sole tre settimane e mezzo di vita, ma è riuscito a vincere la sua battaglia contro il virus e contro un problema cardiaco che proprio l'infezione era riuscita a nascondere. A raccontare la sua storia sono stati i genitori in una lunga intervista al quotidiano The Times. Il piccolo Thomas Lovell era stato trasferito in ospedale perché non riusciva a prendere peso. Sottoposto a tac, quest'ultima ha rivelato la presenza di liquido nei suoi polmoni, che ne rendevano difficile la respirazione. Poi i medici hanno deciso di prescrivergli il tampone per Covid-19, che è infine risultato positivo. Ma i sintomi della malattia provocata dal nuovo virus coprivano anche una rara condizione cardiaca congenita – chiamata TAPVR, cioè ritorno venoso polmonare anomalo totale – che, senza intervento chirurgico, sarebbe potuta risultargli fatale. A quel punto il neonato è stato ricoverato al St Mary’s Hospital di Paddington, ad Ovest di Londra, dove è stato curato con Remdesivir e messo sotto ventilatore. Ma nel giro di cinque giorni le sue condizioni sono peggiorate.

Trasferito a quel punto al Great Ormond Street Hospital, i chirurghi hanno scoperto anche il difetto cardiaco ed hanno eseguito immediatamente un intervento a cuore aperto, durato circa tre ore, che il papà ha potuto seguire via FaceTime, dovendo rispettare le rigide regole per il distanziamento sociale per il contenimento del virus. La mamma di Thomas, Sadie Lovell, insegnante di 35 anni, risultata anche lei positiva al Coronavirus, ha raccontato il dolore nel dover aspettare da lontano notizie del suo bambino: "Ero in isolamento ed ero preoccupata. All'inizio ho pensato che vista la sua giovane età sarebbe subito guarito dall'infezione, nessun bambino avevo sentito che fosse morto per Coronavirus, ma poi abbiamo scoperto che quei sintomi stavano nascondendo dei problemi più seri". Ora il bimbo sta procedendo con la riabilitazione: "Il suo cuore si sta lentamente riprendendo ed anche il suo peso sta aumentando. Speriamo che si rimetta preso del tutto", ha concluso la donna.

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