134 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

Bbc durissima contro il governo di Boris Johnson: “Ci dicono cose non vere sul Coronavirus”

Emily Maitlis, giornalista di punta della Bbc, ha attaccato “i colleghi del primo ministro britannico” per diffondere notizie non vere sul Coronavirus: “Il Covid-19 non è un livellatore sociale, non è vero che ricchi e poveri soffrono allo stesso modo. Questo è un mito che deve essere sfatato”. Pioggia di apprezzamenti per lei sui social network.
A cura di Ida Artiaco
134 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Non è vero che il Coronavirus colpisce tutti, ricchi e poveri, come invece vogliono farci credere i colleghi del Primo ministro. Ad ammalarsi sono soprattutto operatori sanitari, commessi e dipendenti del trasporto pubblico". Non le ha di certo mandate a dire Emily Maitlis, giornalista di punta della Bbc, che ieri in prima serata durante Newsnight, davanti a milioni di telespettatori ha lanciato un duro attacco al governo inglese, guidato da Boris Johnson. Le sue parole sono finite immediatamente sui social network, dove molti utenti l'hanno appoggiata per le critiche che ha mosso a chi continua a ripetere che il Covid-19 è un "grande livellatore sociale. Le categorie più a rischio di contrarre l'infezione sono i lavoratori a basso reddito come autisti di autobus, infermieri e operatori domestici. E non è assolutamente vero che si sopravvive alla malattia attraverso l'atteggiamento positivo e la forza del carattere, come continuano a ripeterci. Finora è stato utilizzato un linguaggio banale e fuorviante".

E ancora, ha sottolineato Maitlis in 90 secondi di discorso: "Non è neppure vero che ricchi e poveri soffrono allo stesso modo. Questo è un mito che deve essere sfatato". E a sostegno della sua tesi ha portato esempi concreti. "Chi è in prima linea in questo momento sono i lavoratori forse meno retribuiti del Paese ed hanno anche maggiori possibilità di contrarre la malattia perché sono i più esposti. Pensate a tutti coloro che svolgono lavori manuali: per loro è praticamente impossibile lavorare da casa". Infine, la conduttrice ha espresso le sue preoccupazioni sul futuro economico della Gran Bretagna e del mondo intero. "Questo è un problema di salute con enormi implicazioni per il benessere sociale. Per questo, mentre la Francia ha annunciato questa sera di essere in recessione e l'Organizzazione mondiale del commercio ha avvertito che la pandemia potrebbe provocare la più profonda recessione economica del nostro tempo, dovremmo seriamente chiederci che tipo di misure dovrebbero essere messe in atto per impedire che la disuguaglianza sociale diventi ancora più netta".

Tanti i messaggi di apprezzamento che sono arrivati alla giornalista sui social network. Qualcuno su Twitter ha definito il suo discorso uno "dei più grandi della storia della televisione inglese". "Emily ha ragione. Le sezioni economicamente emarginate affrontano il peggio in questo momento. Le persone che sono in prima linea sono quelle che fanno i lavori più sottopagati". La giornalista ha concluso il suo intervento ricordando "tutti quelli che sono morti mentre facevano il loro lavoro. Non erano soldati, non hanno scelto volontariamente una carriera rischiosa per la loro vita. Non devono essere visti come eroi, ma come normali membri della comunità che facevano il loro lavoro in un momento in cui sono stati richiesti immenso coraggio e gentilezza".

134 CONDIVISIONI
32805 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views