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Azienda australiana consentirà ai suoi 10.000 dipendenti di decidere dove e quando lavorare

La scelta del colosso dei servizi finanziari Deloitte che per i suoi dipendenti australiani ha deciso di abbandonare le tradizionali ore di lavoro dalle nove alle cinque in ufficio. La novità riguarderà 10.000 dipendenti in Australia che avranno 12 opzioni di lavoro flessibili ma anche alcuni benefit come un congedo per fare volontariato.
A cura di Antonio Palma
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Dopo mesi di smart working da casa per colpa della pandemia, quasi tutte le aziende nel mondo hanno iniziato a richiamare i propri dipendenti per tornare al lavoro in ufficio ma c’è qualcuno che fa eccezione e ha deciso al contrario di far scegliere ai propri dipendenti dove e quando lavorare, dando loro massima flessibilità su orari, giorni e luogo di lavoro. Stiamo parlando del colosso dei servizi di consulenza e revisione Deloitte che per i suoi dipendenti australiani ha deciso di abbandonare le tradizionali ore di lavoro dalle nove alle cinque in ufficio. Una scelta dettata ovviamente dagli eventi, che hanno fatto scoprire un modo di lavorare che difficilmente sarebbe entrato così massicciamente nella consuetudine di molte aziende, ma anche dalla consapevolezza che ormai molti dipendenti chiedono flessibilità per coniugare vita e lavoro.

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La novità riguarderà 10.000 dipendenti in Australia che avranno 12 opzioni di lavoro flessibili ma anche alcuni benefit come il congedo per le vacanze culturali, la cura di una persona cara e il volontariato. Il personale di Deloitte potrà progettare la propria settimana lavorativa impostando le proprie ore. "Il lavoro flessibile è fondamentale per aumentare il coinvolgimento e la produttività, sostenere l'equilibrio tra lavoro e vita privata e il benessere dei dipendenti è importante per reclutare i migliori talenti", ha affermato il responsabile delle risorse umane del gruppo, aggiungendo: “La scelta di cosa significhi "essere al lavoro" spetta ai dipendenti che decidono di lavorare in un modo che si adatti al loro cliente, al loro team e alle loro circostanze individuali. Per noi è tutta una questione di risultati. Se fanno ciò che devono fare per il loro lavoro, allora non c'è problema".

Per l’azienda dunque è anche un modo per trattenere personale di talento avvantaggiata dal fatto che molti clienti ormai si sono abituati a contatti a distanza e riunioni in streaming. Da non sottovalutare inoltre un altro aspetto: il fatto che l’Australia rimarrà chiusa agli stranieri almeno fino alla metà del 2022, questo significa che i datori di lavoro non hanno la possibilità di scegliere migranti qualificati che avevano prima della pandemia.

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