Dal primo maggio il Giappone avrà un nuovo imperatore. Il suo “programma”: armonia, pace e ordine
Armonia, pace e ordine. Saranno queste le tre parole d'ordine della nuova era – conosciuta come Reiwa – che inizierà il primo maggio in Giappone con l'insediamento del nuovo imperatore del Paese, Naruhito, attuale principe ereditario. La parola Reiwa deriva dalla collezione ‘Manyo-shu', una delle più importanti raccolte di poesia giapponese, compilata nel settimo e ottavo secolo. ‘Rei' e ‘Wa' significano ‘piacevole' o ‘ordine' e ‘armonia' o ‘pace'. L'iter per la selezione del nome aveva avuto inizio nel 2017 e per sceglierlo sono stati interpellati esperti di letteratura giapponese e di storia dell'Asia orientale, poi la palla è passata a una commissione composta da docenti universitari ed esponenti nel settore degli affari e del comparto dei media, prima di essere sottoposto nuovamente alla visione dei portavoce di entrambe le camere del Parlamento.
Tra un mese esatto, il primo maggio, il principe Naruhito succederà al trono attualmente occupato da suo padre, l'imperatore Akihito. "Il nome Reiwa riflette l’unità spirituale del popolo giapponese, significa la nascita di una civiltà in cui c'è armonia tra le persone" ha detto il primo ministro Shinzo Abe in conferenza stampa. L'ortografia in alfabeto romano rimane da confermare. "La primavera arriva dopo il severo inverno, è l'inizio di un tempo pieno di speranza" ha aggiunto. L'85enne Akihito lascerà il trono il 30 aprile nella prima abdicazione in circa due secoli, decretando anche la fine dell'attuale era di ‘Heisei', che significa ‘raggiungere la pace', iniziata l'8 gennaio 1989, quando Akihito divenne il 125esimo imperatore, all'età di 55 anni, in seguito alla morte del padre, l'imperatore Hirohito.
Di Naruhito si sa che ha 59 anni, sarà il principe più anziano a regnare dai tempi dell’Era Meiji, che cominciò nel 1868, e che da sempre è molto vicino alle persone non disdegnando foto ed escursioni in montagna. Il prossimo re ha studiato con i suoi coetanei sempre ben accetti a Palazzo poi si è trasferito a Oxford per l’università.
