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Arabia Saudita: per la prima volta anche le coppie non sposate potranno dormire insieme in hotel

Dopo l’apertura al turismo del governo di Riyad arrivano i primi, rivoluzionari, interventi: anche le coppie non sposate potranno infatti condividere la stessa camera in hotel. Finora questa possibilità era loro tassativamente preclusa: tutte le coppie infatti dovevano dimostrare di essere sposate.
A cura di Davide Falcioni
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Le coppie non sposate che si recheranno in vacanza in Arabia Saudita potranno condividere la camera in hotel. Quella che in Italia appare una banalità – o almeno una non-notizia – non lo è affatto nel paese arabo che solo il 27 settembre scorso ha lanciato un programma di apertura al turismo di massa. Finora le coppie che vi si recavano dovevano provare di aver contratto un matrimonio prima di poter condividere una stanza, ora invece l'obbligo rimane solo per i cittadini sauditi. Ma non è tutto: grazie alla riforma le donne straniere che viaggiano da sole potranno prenotare una stanza, cosa prima vietata, mentre permarrà l'obbligo di indossare abiti adeguati alla cultura locale. Finora le donne che volevano adempiere al pellegrinaggio islamico hajj, se di età inferiore ai 45 anni, dovevano essere accompagnate da un uomo, di solito un parente stretto.

La riforma varata dal regime di Riyad ha lo scopo di diversificare la propria economia, strettamente legata al petrolio, grazie al turismo. In precedenza il regno rilasciava visti solo per i pellegrini musulmani, lavoratori stranieri e recentemente per gli spettatori di eventi sportivi e culturali. L'apertura al turismo è uno dei punti principali del piano di riforme Vision 2030 del principe ereditario Mohammed bin Salman, per preparare la più grande economia araba a un'era post petrolio. Ora i cittadini di 49  paesi potranno richiedere visti elettronici online o all'arrivo in Arabia Saudita, ma dovranno prestare la massima attenzione ai comportamenti che terranno: le autorità saudite hanno infatti avvertito che verranno multati gli stranieri che violeranno la "decenza pubblica", con atteggiamenti che includono dimostrazioni pubbliche di affetto e abbigliamento ritenuto indecoroso. Lo scopo del governo è quello di attrarre circa 100 milioni di visitatori (internazionali e nazionali) entro il 2030.

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