Coronavirus fuori controllo negli Usa: “Vaccino luce in fondo al tunnel, ma crisi sarà lunga”

Mentre la comunità scientifica festeggia le notizie in arrivo sul vaccino anti Covid, con Moderna che ha annunciato l'efficacia del suo antidoto al 94,5% superando anche la percentuale di quello messo a punto da Pfizer-BioNtech, gli Stati Uniti sono ancora nel bel mezzo della crisi di Coronavirus. Secondo la Johns Hopkins University dall’inizio della pandemia sono decedute nel Paese 247.101 persone su un totale di 11.188.766 casi. Nella sola giornata di domenica, secondo il Covid Tracking Project, sono state ricoverate negli ospedali americani 69.864 persone, record storico e cifra ben più alta del picco precedente del 15 aprile scorso, che si era fermato a quota 59.940. Nell’ultima settimana è stata registrata una media di 148.725 nuovi contagi al giorno, il 31% in più rispetto alla media giornaliera della settimana precedente, con numeri esorbitanti soprattutto negli stati del Midwest, mentre i decessi aumentano al ritmo di mille al giorno, come ha sottolineato l’immunologo Anthony Fauci.

Insomma, anche se il vaccino "rappresenta la luce in fondo al tunnel", come molti esperti e politici hanno dichiarato, l'inverno è ancora lungo. Anche perché, nonostante l'antidoto messo a punto da Moderna sarà destinato all'inizio al solo mercato americano, ci vorrà almeno un anno per vaccinare tutta la popolazione, mentre in alcuni stati la situazione continua a essere fuori controllo. Qualche esempio? Per l'undicesimo giorno consecutivo, l'Illinois ha segnalato più di 10.000 casi in un solo giorno, secondo il sito web del Dipartimento della Salute dello stato. Anche i casi in California sono aumentati del 51,3% nell'ultima settimana, superando la soglia simbolica del milione di infezioni, seconda dopo il Texas, e i casi giornalieri sono raddoppiati in soli 10 giorni, ha detto il governatore Gavin Newsom. Circa il 70% delle contee dello stato sta tornando a misure più restrittive, mentre si avvicina il giorno del Ringraziamento e il timore che in molti si riuniscano per festeggiare nonostante le norme anti-contagio e anti-assembramento. "Siamo sull'orlo di una catastrofe umanitaria. È più che andare nella direzione sbagliata", ha detto il dottor Peter Hotez, decano della medicina tropicale presso il Baylor College of Medicine. Insomma, tutti gli indicatori mostrano come la crisi da Covid-19 stia peggiorando ulteriormente.

Senza dimenticare la pressione crescente sul sistema sanitario. L'ondata invernale di casi di Coronavirus potrebbe spingere alcuni ospedali "al punto di rottura", ha detto la dottoressa Dara Kass, medico di medicina d'urgenza presso il Columbia University Medical Center di New York. Kass ha affermato che alcune aree più colpite dall'attuale ondata sono le meno attrezzate per gestirle.
"Quando si guarda allo Utah, al Montana o ai Dakota, hanno un numero così ridotto di letti e specialisti in terapia intensiva, che quando saranno al completo, sarà un punto di rottura per loro che non abbiamo osservato nelle città e negli stati costieri". Il problema è che ancora buona parte della popolazione non accetta le tre regole base per diminuire i contagi, dalle mascherine al distanziamento. Eppure, se il 95% degli americani indossasse mascherine in modo corretto, 68.000 vite potrebbero essere salvate entro il primo marzo, secondo l'Istituto per la valutazione della salute dell'Università di Washington. "L'inverno sarà duro e difficile, non avremo un grande impatto sul numero di infezioni con il nostro vaccino quest'anno", ha confermato Ugur Sahin, CEO della tedesca BioNtech, che insieme a Pfizer sta realizzando uno dei vaccini contro il Covid. Per cui, bisognerà ancora attendere.