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Brasile, la Camera vota sull’impeachment di Dilma Rousseff

La presidente ha bollato l’accusa di impeachment come un tentativo di “colpo di stato” da parte delle opposizioni.
A cura di Davide Falcioni
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Per la presidente brasiliana Dilma Rousseff è il giorno della verità: la Camera bassa del Parlamento deciderà infatti oggi se concedere o meno l'autorizzazione alla procedura d'impeachment nei suoi confronti. Il voto può determinare un momento di svolta nel paese sudamericano da mesi alle prese con scandali e sospetti. Militari e poliziotti sono schierati in forze nelle principali città in vista delle manifestazioni pro e contro Dilma di oggi, nel timore che il clima tesissimo possa alimentare violenze.

Sono quindi ore decisive nella capitale Brasilia, dove la Rousseff, 68 anni, e i suoi fedelissimi stanno effettuando una "caccia ai voti" nel tentativo di fermare la marea che potrebbe travolgere la prima presidente donna del Brasile. All'opposizione servono 342 consensi sui 513 seggi della Camera per determinare un processo della presidente che potrebbe terminare con la sua destituzione. La Rousseff è accusata di aver truccato i conti pubblici per nascondere i buchi di bilancio in vista dell sua rielezione nel 2014, ma non pochi la accusano anche di essere la prima responsabile della peggiore recessione degli ultimi anni e dello scandalo di corruzione che ruota intorno alla società petrolifera pubblica Petrobras.

Secondo gli ultimi sondaggi i pro-impeachment avrebbero i numeri alla Camera, ma i sostenitori della presidente di sinistra sono persuasi che Dilma ce la farà: non pochi potrebbero barattare le loro convinzioni per un posto di governo, mentre altri stanno aspettando fino all'ultimo per scoprire le carte e i numeri potrebbero cambiare. Nel tentativo di dare supporto alla Rousseff ieri ci sono state manifestazioni a Rio de Janeiro, San Paolo e Brasilia, con i dimostranti vestiti di rosso, il colore del Partito del lavoratori di Rousseff, o avvolti nella bandiera verde e ore del Brasile per l'opposizione. Se la presidente subirà una sconfitta, il Senato aprirà il processo probabilmente il prossimo mese e a quel punto la Rousseff dovrà lasciare l'incarico per 180 giorni, cedendo la poltrona al suo vice, Michel Temer. Dal canto suo la donna, ex guerrigliera imprigionata e torturata durante la dittatura militare del 1964-1985, ha bollato l'impeachment come un "golpe", un'accusa che risuona presso la sua base. "Vogliono condannare una donna innocente e salvare i corrotti".

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