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All’ergastolo dopo aver ucciso e decapitato gli ostaggi, terrorista Isis “sparito” dal carcere Usa

Alexanda Kotey, conosciuto come Jihadi George e condannato per l’uccisione di quattro ostaggi americani tra cui i giornalisti James Foley e Steven Sotloff, non è più in carcere. I familiari delle vittime credono che sia stato scarcerato e sia sotto protezione dopo essere riuscito a negoziare qualche trattamento di favore in cambio della sua collaborazione alle autorità.
A cura di Antonio Palma
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C’è rabbia e incredulità tra i famigliari delle vittime di Alexanda Kotey, terrorista dell’Isis e soprattutto reo confesso di crimini efferati come la tortura e l’uccisione di ostaggi occidentali mentre era in Siria come combattente dello stato islamico.

Catturato dai curdi e consegnato agli statunitensi che lo hanno condannato all’ergastolo per otto capi di imputazione tra cui rapimento, tortura e decapitazione di ostaggi, Jihadi George, così come si faceva chiamare, è "scomparso" dal carcere di massima sicurezza.

Come rivela Il Times, infatti, dai registri del Federal Bureau of Prisons il 39enne non risulta più in custodia e sicuramente non si trova più nella prigione di massima sicurezza di Canaan, in Pennsylvania.

L’uomo con passaporto britannico, incarcerato in Usa lo scorso anno dopo essersi dichiarato colpevole nel 2021 per crimini commessi in Siria per conto dell’isis tra il 2012 e il 2015, è registrato come "non in custodia" dai registri statunitensi.

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Questo non significa che è scappato ma i familiari delle vittime credono che sia stato scarcerato e sia sotto protezione dopo essere riuscito a negoziare qualche trattamento di favore in cambio della sua collaborazione alle autorità.

Del resto Alexanda Kotey aveva già accettato un patteggiamento durante il processo che includeva "requisiti di cooperazione" ed ha evitato così di scontare la pena in una prigione considerata molto più dura.

"In passato è stato rintracciabile, poiché abbiamo accesso ai dati tramite il sistema di notifica delle vittime degli Stati Uniti, e almeno abbiamo avuto la rassicurazione che si trovava in una struttura ad alta sicurezza", ha affermato la figlia di una delle vittime allo Scottish Daily Record, aggiungendo: “Non voglio pensare che sia riuscito a negoziare qualsiasi tipo di trattamento di favore sulla base del suo aiuto alle autorità o altro".

Kotey considerato membro di uno dei gruppi più feroci dell’Isis con a capo Jihadi John, è ritenuto colpevole dell’assassiio di 27 ostaggi.  Catturato dalla milizia curda in Siria nel gennaio 2018, è stato consegnato alle forze americane in Iraq nel 2020, e processato negli Stati Uniti in relazione all'uccisione di quattro ostaggi americani: i giornalisti James Foley e Steven Sotloff e gli operatori umanitari Peter Kassig e Kayla Mueller.

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