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Acque troppo calde, milioni di pesci morti coprono il fiume per chilometri: disastro ecologico

Secondo le autorità australiane, la morte dei pesci è stata causata dall’ipossia, cioè da bassi livelli di ossigeno nell’acqua. “L’attuale clima caldo nella regione sta aggravando l’ipossia” hanno spiegato parlando di milioni di pesci morti.
A cura di Antonio Palma
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Una distesa infinita di pesci morti che a milioni galleggiano a pelo d’acqua per chilometri e chilometri senza soluzione di continuità, è la terribile scena che si è presentata davanti agli abitanti della città australiana di Menindee, nel Nuovo Galles del Sud. Un autentico disastro ecologico che, secondo i funzionari statali, è correlato alle eccezionali condizioni climatiche e alla ondata di caldo che sta investendo il paese e ha colpito la regione.

Il disastro scoperto nei giorni scorsi, durante la settimana, quando le prime masse di pesci morti hanno iniziato ad affiorare e galleggiare nel fiume darling vicino a Broken Hill, una zona rurale del Paese. Col passare delle ore, la massa è cresciuta sempre di più fino a coprire l’intero specchio d’acqua per un lunghissimo tratto.

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Le autorità locali, chiamate a intervenite sul posto dai residenti della zona, rappresentati da poche centinaia di persone, stimano che milioni di pesci siano morti. Secondo il Dipartimento delle industrie primarie la morte dei pesci è stata causata dall'ipossia, quando le acque alluvionali si ritirano, causando bassi livelli di ossigeno nell'acqua. "L'attuale clima caldo nella regione sta esacerbando l'ipossia, poiché l'acqua più calda trattiene meno ossigeno dell'acqua fredda e i pesci hanno un fabbisogno di ossigeno più elevato a temperature più calde" hanno spiegato.

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"Questo evento si è verificato perché un'ondata di caldo nel Nuovo Galles del Sud occidentale continua a mettere ulteriore stress su un sistema che ha subito condizioni estreme a causa di inondazioni su vasta scala", ha affermato un portavoce del Dipartimento delle industrie primarie.

Secondo le stesse fonti, la specie di pesce maggiormente colpita è l’aringa ossea che è più suscettibile agli stress ambientali come i bassi livelli di ossigeno, specialmente durante l'aumento delle temperature. Tra i pesci morti figurano però anche merluzzo bianco, il pesce persico dorato, il pesce persico argentato e la carpa.

La zona di Menindee non è estranea a eventi di questa portata, una moria di pesci nel gennaio 2019 fece già grande scalpore. “È successo di nuovo, forse questa volta avremo un'inchiesta statale ufficiale su ciò che sta uccidendo i nostri pesci: mancanza di ossigeno, inquinamento o altro. Mi preoccupa molto, poiché quest'acqua viene utilizzata per l'approvvigionamento idrico della nostra città e molte persone la bevono" ha dichiarato sui social media un  fotografo della zona che ha immortalato l’evento.

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