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Covid 19

A Wuhan un milione di persone in lockdown dopo 4 positivi asintomatici

Dopo la scoperta di appena 4 casi di Covid, tutti asintomatici, un milione di persone residenti in un sobborgo di Wuhan sono state messe in lockdown.
A cura di Davide Falcioni
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A Wuhan, la città cinese in cui è stato scoperto il Sars CoV 2 nel 2020, torna il lockdown.

A oltre due anni da quella prima chiusura generale, a quasi 1 milione di persone residenti nel sobborgo di Jiangxia, nella periferia della metropoli, è stato chiesto di rimanere nelle loro case e non uscire se non strettamente necessario. Come riporta la Cnn, la misura, che rientra strategia Zero Covid attuata dal governo cinese, è scattata dopo la segnalazione di appena 4 casi di Covid-19, tutti asintomatici.

A differenza di quanto accadde due anni fa stavolta la chiusura sarà molto più breve. Come annunciato dalle autorità locali nel distretto verranno applicati tre giorni di "misure di controllo temporanee" nel tentativo di arginare la diffusione del virus. Tutti i mezzi di trasporto pubblici sono stati fermati e i luoghi di intrattenimento sono stati temporaneamente chiusi. A tutti i residenti è stato chiesto di non lasciare il sobborgo di Jiangxia se non in caso di assoluta necessità.

I funzionari sanitari di Wuhan hanno identificato anche altri quattro quartieri ad alto rischio, in cui ai residenti è vietato uscire di casa. Mentre altri quattro quartieri sono stati segnalati come a rischio medio. Le misure, come riferito dalla autorità, hanno lo scopo di "ridurre ulteriormente il flusso di persone, ridurre il rischio di infezioni e ottenere una dinamica zero-Covid nel più breve tempo possibile".

Coronavirus, nuove prove: pandemia nata dal mercato di Wuhan

Nei giorni scorsi sono stati diffusi i risultati di uno studio internazionale pubblicato su Science che potrebbe mettere la parola fine alla diatriba sull'origine dalla pandemia. "I nostri risultati forniscono la prova che il mercato di Wuhan è stato il primo epicentro della pandemia di Covid-19 e suggeriscono che SarsCoV2 è probabilmente emerso dal commercio di fauna selvatica in Cina". Le ultime evidenze arrivano dopo altri studi nel febbraio scorso che confermavano la tesi, dibattuta in questi due anni di pandemia in tutti i laboratori e i centri di ricerca di tutto il mondo.

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La ricerca ha ricostruito le prime fasi della pandemia, concentrandosi sulla distribuzione dei primi casi noti nell'uomo, di quelli nei mammiferi sensibili a SarsCoV2 e collegandoli a campioni positivi prelevati nell'ambiente, per esempio le gabbie. Tutte le ricostruzioni riconducevano al Huanan Seafood Wholesale Market di Wuhan, anche se "gli eventi a monte del mercato, così come le circostanze esatte all'interno mercato, rimangono oscuri", precisano i ricercatori.

Un altro studio, pubblicato in contemporanea sulla stessa rivista, ha ricostruito invece l'albero genealogico di SarsCoV2 risalendo ai primi due lignaggi del virus. Il cammino genetico a ritroso degli scienziati è riuscito a concludere che il virus Sars Cov 2 è stato probabilmente trasferito per la prima volta dall'animale all'uomo tra il 23 ottobre e l'8 dicembre 2019 (probabilmente intorno al 19 novembre) e una seconda volta nelle settimane successive."Questi risultati indicano che è improbabile che SarsCoV2 sia circolato ampiamente negli esseri umani prima di novembre 2019 e definiscono la finestra stretta tra quando SarsCoV2 si è trasferito per la prima volta negli esseri umani e quando sono stati segnalati i primi casi di Covid-19″.

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