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Esplosione di Bologna: il punto sulle indagini e i risarcimenti

Avviate le complesse pratiche per le richieste di risarcimento danni da parte dei proprietari delle case danneggiate dall’esplosione.
A cura di Davide Falcioni
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Da tre a cinque mesi. E' questo il tempo stimato per la ricostruzione del ponte dell'autostrada crollato due giorni fa dopo l'esplosione di un camion: il costo stimato solo per questa riparazione è di un milione di euro, mentre non è stato ancora possibile effettuare una valutazione di tutti gli altri danni, ad esempio alle 250 case o negozi danneggiati dalla deflagrazione. I vigili del fuoco hanno composto tre squadre per completare le verifiche e mettere in sicurezza le strutture, sulla base della stessa organizzazione avuta per i terremoti. Al momento un solo appartamento è stato dichiarato completamente inagibile, ma si tratta di una stima che andrà rivista poiché si registrano danni in un raggio di 400 metri. Per capire la portata dell’esplosione, basta dire che il fondo anteriore della cisterna, un blocco del peso di tre quintali, è stato scaraventato a 300 metri di distanza e ritrovato in un cortile di via Marco Emilio Lepido.

All'info point aperto dopo l’incidente dalla Protezione Civile si sono rivolte finora circa 300 persone, per la gran parte interessate a dirimere il tema dei risarcimenti, dal momento che molte assicurazioni dei condomini, e non solo, avrebbero fatto resistenza. Per questo Comune e Regione si sono attivate per fornire una sponda in caso di complicazioni: "La responsabilità è sicuramente della ditta proprietaria del mezzo, vediamo di capire come si possono accelerare queste pratiche — ha affermato il sindaco Merola  —. Cerchiamo di capire come stringere con le assicurazioni. Lavoreremo per coordinare tutte le richieste". Il Presidente della Regione Stefano Bonaccini ha aggiunto: "La Regione sarà vicino a tutti coloro che hanno subito danni e per questo avvierà un censimento analitico con il Comune". Nel frattempo Confedilizia ha aperto uno sportello per l’assistenza legale gratuita per le aziende.

Per quanto concerne l'inchiesta penale il procuratore Giuseppe Amato e il pubblico ministero Antonello Gustapane hanno delegato a Polstrada e Scientifica tutti i rilievi. Secondo la Procura Andrea Anzolin, il conducente della cisterna morto, potrebbe essersi distratto o aver avuto un malore o un colpo di sonno. Per avvalorare la tesi della distrazione, verranno effettuati accertamenti sui tabulati telefonici della vittima per capire se fosse al telefono al momento dello schianto.

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