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Eri distratto e ti hanno derubato? Il ladro potrà contare su uno sconto di pena

Secondo una recente sentenza della Cassazione, qualora il derubato abbia peccato di distrazione, al ladro non potrà essere comminata alcuna aggravante e avrà dunque diritto a una pena inferiore rispetto a quanto previsto dal codice penale per il furto con destrezza.
A cura di Charlotte Matteini
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Ti hanno derubato ma in quel momento eri distratto? Secondo la Cassazione il ladro deve essere punito in maniera più lieve, perché al furto non può essere applicata l'aggravante della destrezza. Questo è quanto hanno sentenziato le sezioni unite della Cassazione, fornendo dunque una sentenza che fa un po' più di chiarezza su una questione che per molti anni non ha trovato un'unica e unitaria interpretazione giuridica. Partendo da un caso analizzato dalla corte di Bergamo, i giudici della cassazione hanno deciso che in caso di distrazione del derubato, il ladro abbia diritto a uno sconto di pena, cadendo l'aggravante.

Secondo quanto raccontato dal Corriere della Sera, la Corte di Cassazione ha annullato una sentenza per furto emessa nel 2014 dal tribunale di Bergamo e cofermata in appello nel 2016, chiedendo la rideterminazione della condanna per E.Q., 51 anni, "che aveva infilato la mano nella borsa di una signora, al supermercato, rubandole il portamonete. Era stata scoperta dalla sorveglianza interna e l’aveva restituito alla proprietaria, ma il gesto dovuto più al fallimento del colpo che al pentimento non le ha risparmiato il processo, anche perché la derubata ha sporto querela. L’avvocato Sonia Bova ha impugnato la sentenza, tentando su più fronti di modificarla. Il fatto è di tenue entità, ha sostenuto, quindi non andrebbe nemmeno punito. Non così, invece, secondo la Cassazione. Inoltre, è sempre la difesa, il portafogli è stato restituito e questo doveva pesare nel bilanciamento tra attenuanti e aggravante. L’aggravante, appunto, il nodo su cui il difensore ha avuto ragione. Ha sostenuto che non ci fosse perché l’imputata ha solo approfittato di un momento di distrazione della proprietaria della borsa. Si è limitata a cogliere l’occasione propizia, «una condotta ordinaria priva di connotati di rimarchevole efficienza aggressiva che caratterizzano l’aggravante». Secondo il tribunale di Bergamo, invece, la condotta è «caratterizzata da una particolare accortezza e velocità, in quanto l’imputata ha approfittato della distrazione della persona offesa e del posizionamento del portafogli nel carrello»".

Insomma, in sostanza, la distrazione altrui non configura per il ladro l'aggravante del furto con destrezza e dunque non può incorrere in una condanna più pensante: "La circostanza aggravante della destrezza sussiste qualora l’agente abbia posto in essere, prima o durante l’impossessamento del bene altrui, una condotta caratterizzata da particolare abilità, astuzia o avvedutezza ed idonea a sorprendere, attenuare o eludere la sorveglianza del detentore sulla res. Non basta che si limiti ad approfittare di situazioni, non provocate, di disattenzione o di momentaneo allontanamento del proprietario".

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