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“Ercolano”: gli scatti d’autore di Luciano Pedicini, documentazione di inestimabili tesori archeologici

Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli un percorso fotografico fra i tesori della città sepolta con la mostra “Ercolano” di Luciano Pedicini e la presentazione del volume “Ercolano, colori da una città sepolta”.
A cura di Luca Iavarone
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"Ercolano, colori da una città sepolta" è il prezioso volume della Arsenale Editrice che verrà presentato oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Corredato da una folta galleria di immagini del fotografo Luciano Pedicini, propone vedute e opere note, miste a scorci, particolari e autentici capolavori come la Villa dei Papiri, riportata alla luce o esplorata per gallerie sotterranee con secoli di scavi. Fiore all'occhiello della pubblicazione sarà la documentazione inedita delle variopinte decorazioni parietali.

Un lungo lavoro sul campo ha impegnato Luciano Pedicini in questa impresa mastodontica, dove, come ci racconta lui stesso, «bisogna avere la capacità creativa di modellare la scultura con la luce, ma nello stesso tempo non mettersi al di sopra di essa anteponendo la propria personalità fotografica».

Luciano Pedicini, classe1957, ha iniziato l’attività di fotografo con il padre Rocco nel 1977, dedicandosi alla documentazione di arte, archeologia e architettura. Tra le numerose campagne fotografiche realizzate, i due grandi repertori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (1980-85), le collezioni del Museo di Arti Orientali di Mosca per la mostra sui tesori dei Kurgani (1990), le riprese per l’Enciclopedia dell’Arte Medievale Treccani, realizzate in Italia, Spagna, Francia e Austria. Fra le pubblicazionie: “L’Eredità dell’Impero Romano”, “L’Aquila. I monumenti da salvare”, “Pompeii and the Roman Villa”, “Rosso Pompeiano”, “Il golfo di Napoli”, “L’Armeria Reale nella Galleria Beaumont”, “Immagini dagli Elenchi Telefonici”, oltre a numerosi servizi realizzati per la rivista FMR. Esposizioni personali più significative sono quella su la Jeunesse de la Beauté a Parigi (1995), sulla scultura napoletana del Cinquecento a Casa Buonarroti a Firenze (1998) e sul barocco napoletano al Castel Sant’Elmo di Napoli (2009).

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