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Epatite A nei frutti di bosco congelati. Ministero richiama lotto a marchio Danti Frutti di Bosco

Il Ministero della Salute ha pubblicato sulla propria pagina web l’avviso del ritiro dagli scaffali dei Frutti di bosco congelati – Danti, di Danti Giampiero e C. Srl. I prodotti interessati sono venduti in buste da 300 grammi, n° di lotto BZ_015FB, data di scadenza 30-12-2021. Il motivo del richiamo è specificato in “Contaminazione da virus Epatite A“.
A cura di Biagio Chiariello
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Contaminazione da virus epatite A. Questo il motivo che ha spinto ministero della Salute a diffondere un allerta relativa al richiamo di un lotto di frutti di bosco congelati a marchio Danti Frutti di Bosco. Il prodotto in questione è venduto in buste da 300 grammi con il numero di lotto BZ_015FB e la scadenza 30/12/2021. I frutti di bosco oggetti del richiamo sono stati prodotti da Danti Giampiero Srl, nello stabilimento di via Brennero I tratto 62, nel comune di Abetone Cutigliano, in provincia di Pistoia. L’azienda aveva già ritirato un lotto di frutti di bosco nel 2013, per lo stesso. A scopo precauzionale si raccomanda di non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita d’acquisto.

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Non è il primo prodotto ritirato dal Ministero in relazione al rischio di epatite. Solo un paio di giorni fa era stato diffuso il comunicato di richiamo di alcuni lotti di integratori alimentari alla curcuma per eventuale rischio chimico. Varie le ditte coinvolte: si sarebbero registrati 11 casi di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, riconducibili al consumo di questi prodotti. "Abbiamo ricevuto alcune segnalazioni di pazienti con epatite acuta colestatica, finiti in ospedale che, durante la visita, hanno riferito di aver fatto uso di questi integratori” aveva spiegato Marco Silano, direttore dell'Unità operativa alimentazione, nutrizione e salute dell'Istituto superiore sanità. “C'è, dunque, un legame temporale, ora stiamo indagando per capire se c'è anche un legame causa-effetto", ha detto Silano, aggiungendo che al momento l'unica cosa certa è che questi episodi si sono verificati "in seguito all'assunzione di integratori. Abbiamo chiesto alle Asl delle relazioni cliniche dettagliate su tutti i pazienti”.

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