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Entra in vigore il Biotestamento: ecco le regole per redigerlo e depositarlo

Da oggi entra il vigore la legge sul testamento biologico. Ecco tutte le regole per redigere e depositare correttamente le proprie Dichiarazioni Anticipate di volontà nei Trattamenti sanitari.
A cura di Charlotte Matteini
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Da oggi, mercoledì 31 gennaio, è in vigore ufficialmente la legge sul testamento Biologico approvata lo scorso 14 dicembre e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 gennaio 2018. In sostanza dunque, da oggi ogni cittadino potrà redigere e depositare le proprie Dichiarazioni Anticipate di volontà nei Trattamenti sanitari (Dat) e dunque potrà esprimere le proprie indicazioni rispetto ai trattamenti sanitari che intenderà ricevere in futuro, qualora dovesse trovarsi in condizioni critiche e senza la possibilità di esprimerle di persona. Come si redige il testamento biologico e cosa bisogna fare affinché venga riconosciuto ufficialmente dalle autorità sanitarie?

Come redigere il Biotestamento

Per quanto riguarda le persone maggiorenni e capaci di intendere e di volere, il testamento biologico può essere redatto in diverse forme e deve contenere indicazioni circa i trattamenti sanitari che la persona vorrebbe ricevere e quelli ai quali invece si vorrebbe rinunciare nel caso non si fosse più in grado di esprimere e prendere decisioni autonomamente. Nel biotestamento non possono essere inseriti trattamenti sanitari contrari alle leggi in vigore.

Il biotestamento può essere redatto in forma scritta e di proprio pugno oppure utilizzando i modelli base messi a disposizione da associazioni come la Luca Coscioni. Se le condizioni fisiche non permettono di usare le due precedenti forme, il cittadino potrà esprimere le proprie DAT attraverso una videoregistrazione e/o con dispositivi tecnologici che consentono alle persone con disabilità di comunicare.

È possibile modificare, rinnovare o revocare le Dichiarazioni Anticipate di volontà nei Trattamenti sanitari in qualsiasi momento. Inoltre, "il testamento biologico è esente dall’obbligo di registrazione tributaria, dall’imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto o tassa", spiega l'Associazione Luca Coscioni.

La nomina del fiduciario

La legge che prevede l'introduzione del biotestamento nell'ordinamento italiano auspica che il cittadino provveda a delegare un fiduciario, ovvero a nominare una persona che si assuma "la responsabilità di interpretare le DAT contenute nel biotestamento, anche alla luce dei cambiamenti intercorsi nel tempo e di possibili nuove prospettive offerte dalla medicina".

La nomina del fiduciario è consigliata, ma non è obbligatoria. Il fiduciario può essere una qualsiasi persona maggiorenne capace di intendere e di volere anche non legata da vincoli giuridici o familiari. "Nel caso di malattia già in corso, ti suggeriamo di indicare una persona che abbia seguito da vicino,  nei diversi e drammatici aspetti, il tuo decorso e che abbia con te un rapporto solido e continuo, anche affettivo", spiega l'Associazione Luca Coscioni.

L’accettazione della nomina avviene attraverso la sottoscrizione delle DAT o con atto successivo che sarà allegato al testamento biologico. Il fiduciario dovrà possedere una copia del biotestamento. Nel caso in cui le DAT appaiano palesemente incongrue, non corrispondenti alla condizione clinica, o qualora emergano nuove terapie, capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita, il fiduciario potrà autorizzare i medici a non rispettare le tue volontà.

Come depositare il proprio testamento biologico

Dopo aver redatto il biotestamento o compilato il modulo, il cittadino avrà due possibilità per registrarlo:

1. Trasformarlo in “atto pubblico”, presentandolo ad un funzionario pubblico designato o a un qualsiasi pubblico ufficiale, come un notaio;

2. Procedere con una “scrittura privata autenticata”, facendo autenticare la tua firma da un funzionario pubblico del Comune o da un qualsiasi pubblico ufficiale, come un notaio.

L'associazione Luca Coscioni consiglia di procedere con l'autenticazione di due copie, una per uso personale e una da depositare ufficialmente.

La scrittura privata autenticata o l’atto pubblico andranno consegnate all’ufficio dello stato civile del Comune di residenza, che dovrà provvedere all’annotazione del documento in un apposito registro o presso il Notaio che ha redatto l’atto pubblico. Sarà inoltre possibile consegnare le DAT presso le strutture sanitarie, qualora la Regione di residenza provveda a regolamentarne la raccolta. Infine, nel caso in cui nessuna di queste opzioni sia disponibile, il biotestamento andrà depositato presso una persona di fiducia.

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