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Enna, spari contro un centro che ospita migranti

Un centro che da qualche giorno ospita alcuni migranti è stato preso di mira da alcuni colpi di arma da fuoco. È accaduto a Pietraperzia, comune in provincia di Enna. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito.
A cura di Susanna Picone
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Paura la notte scorsa a Pietraperzia, comune della provincia di Enna, dove alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro i locali della casa canonica di via San Giuseppe. Si tratta di un centro che ospita da solo quattro giorni una ventina di migranti. I proiettili hanno mandato in frantumi una finestra e una porta ma fortunatamente nessuna delle persone presenti all’interno della struttura è rimasta ferita. Tanta però la paura tra i migranti e gli operatori. La gestione del centro è svolta dall'associazione “Don Bosco 2000” di Piazza Armerina (Enna), che tramite Facebook ha reso noto la vicenda pubblicando anche alcune foto dei danni degli spari.

"Gesto violento e intimidatorio che lascia senza parole" – “Questa notte hanno sparato nella nostra sede di Pietraperzia dove sono accolti 20 migranti all’interno di una casa canonica messa a disposizione dal Vescovo. I colpi di arma da fuoco sono stati sparati dall’esterno e hanno perforato la finestra e una porta interna. Fortunatamente nessun ragazzo è stato colpito”, si legge nel post su Facebook, dove i responsabili dell’associazione riferiscono anche di migranti e operatori tramortiti e spaventati. “Questo gesto violento e intimidatorio – si legge ancora nel post – ci lascia senza parole ed è probabilmente frutto del clima generato da chi usa il tema della migrazione come terreno di scontro politico. Eppure a Pietraperzia stiamo lavorando in accordo con molte associazioni e comunità locali, con le Parrocchie e tanta gente comune con cui abbiamo creato un dialogo costruttivo. Nei giorni scorsi tantissimi pietrini sono venuti a dare solidarietà e aiuto ai ragazzi in accoglienza, mettendosi a disposizione volontariamente per aiutarci nelle attività di integrazione. Noi continuiamo nella nostra opera di accoglienza sicuri che come sempre alla fine il bene avrà la meglio sul male”.

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