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#Endviolence: nel mondo 223 milioni di bambini sono vittime di abusi

L’Unicef lancia l’allarme con la campagna #Endviolence against children, rivolta alle persone di tutto il mondo perché riconoscano la violenza contro i bambini, prendano parte ad azioni per porvi fine e per dare vita insieme a nuove idee per raggiungere questo obiettivo.
A cura di Susanna Picone
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Duecentoventitre milioni di bambini nel mondo sono – dice l’Unicef – vittime di abusi. Vittime di una violenza che non ha confini geografici ma che troppo spesso resta un fenomeno invisibile, non ascoltato e non denunciato. Un fenomeno che, invece, va combattuto. Nel denunciarlo l’Unicef ha voluto lanciare una campagna denominata #Endviolence: cittadini, legislatori e governi sono esortati ad alzare la propria voce contro gli abusi sui bambini. “In ogni paese, in ogni cultura, la violenza contro i bambini esiste”, ha dichiarato il Direttore generale dell'Unicef Anthony Lake. Ogni volta che un bambino subisce un atto di violenza, ovunque esso si trovi, dobbiamo farci sentire e manifestare la nostra indignazione e la nostra rabbia. Per il direttore dell’Unicef “dobbiamo rendere visibile quello che è invisibile”.

Con #Endviolence against children l’Unicef si rivolge alle persone di tutto il mondo affinché sappiano riconoscere la violenza contro i bambini, prendano parte ad azioni globali, nazionali e locali per porvi fine e per dare vita insieme a nuove idee per raggiungere questo obiettivo. L’iniziativa dell’Unicef è stata lanciata tramite un video in un cui la voce del Goodwill Ambassador dell’Unicef Liam Neeson conduce lo spettatore attraverso delle scene che raffigurano una violenza che è, appunto, invisibile. La voce fuori campo ci parla per esempio della ragazza di 15 anni violentata (mentre la telecamera ci fa vedere un posto abbandonato) e dell’insegnante che colpisce il ragazzo che gli ha risposto male (le immagini però scorrono su una classe vuota, con i quaderni abbandonati sui banchi). “Solo perché non la vedi, non significa che la violenza contro i bambini non c’è”, dice Neeson.

“La violenza lascia cicatrici psichiche sui bambini” – L’iniziativa dell’Unicef è rivolta a canalizzare anche l’indignazione che hanno suscitato le recenti aggressioni commesse contro i bambini: basti pensare a Malala Yousafzai, la 14enne pachistana che è stata quasi uccisa dai talebani, alla sparatoria in Connecticut o agli stupri in India e Sudafrica. Dati Oms rivelano che circa 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini sotto i 18 anni hanno sperimentato violenza e sfruttamento sessuale e si stima che 1,2 milioni di bambini ogni anno siano vittime di traffico (dati Ilo). La violenza – ricorda l’Unicef – non solo infligge ferite fisiche ma lascia cicatrici psichiche sui bambini: colpisce la loro salute mentale e fisica, compromette le loro capacità di apprendere e mina il loro sviluppo.

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