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Emanuele Scieri, 20 anni dopo la sua morte la procura chiede la riesumazione della salma

La procura di Pisa ha deciso di riesumare la salma di Emanuele Scieri, il paracadutista di 26 anni, morto ormai vent’anni fa nella caserma Gamerra di Pisa. Negli scorsi giorni le indagini hanno avuto una svolta, arrivando anche a un arresto: ora la procura vuole riesumare la salma per verificare se si sia trattato di un episodio di nonnismo.
A cura di Stefano Rizzuti
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La salma di Emanuele Scieri sarà riesumata. Scieri era il paracadutista morto a 26 anni, il 16 agosto del 1999, nella caserma Gamerra di Pisa. La procura di Pisa ha deciso di riaprire le indagini e dopo venti anni ha diretto i suoi sospetti verso tre ex commilitoni della vittima e uno di loro è stato arrestato. Secondo i magistrati l’ipotesi da verificare è quella di un episodio di nonnismo. Conclusione simile a quella già ipotizzata dall’inchiesta parlamentare che aveva smentito le indagini giudiziarie. L’idea è quella che Emanuele sia stato aggredito e picchiato e ci sarebbero anche alcune prove che dimostrerebbero, secondo la commissione parlamentare, le responsabilità interne alla caserma.

La notizia della riesumazione della salma è stata anticipata oggi dal Tirreno e, secondo quanto racconta il Corriere della Sera, questa mossa potrebbe portare a una svolta fondamentale nelle indagini. L’autopsia potrebbe permettere di confermare l’ipotesi di maltrattamento subito da Scieri che potrebbe essere stato costretto a salire sulla torre di asciugatura del paracadute da cui cadde, forse perché spinto. Secondo quanto emerse dalle indagini della commissione parlamentare, c’era una delle scarpe del paracadutista troppo distante dal cadavere, mentre alcune ferite sono ritenute “incompatibili con una caduta dalla scala” e mostrerebbero l’aggressione subita.

I giudici ipotizzano anche che fosse possibile salvare Emanuele, ma non sarebbe stato fatto abbastanza per evitare la sua morte. Tanto che il suo corpo venne trovato solo tre giorni dopo il decesso. Mercoledì i tre indagati, insieme ai loro difensori, verranno ricevuti dal procuratore di Pisa per concordare i tempi della riesumazione, insieme anche alla mamma e al fratello di Emanuele. I tre sono accusati di omicidio volontario e hanno tutti tra i 40 e i 41 anni. Il corpo di Emanuele è sepolto nella sua città natale: Siracusa.

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