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Elezioni Sicilia, Di Maio: “Se vincono usano Statuto speciale per i loro porci comodi”

Al comizio finale per la chiusura della campagna elettorale a Palermo a sostegno di Cancelleri ci sono tutti: Davide Casaleggio, Luigi Di Maio, Beppe Grillo, Alessandro Di Battista. Chiedono ai siciliani di votare per quello che sarà un “referendum”. Cancelleri lancia dal palco l’ultimo appello: “Sono fiero di essere una persona che viene dal popolo, che ha lavorato in maniera onesta”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel comizio conclusivo della campagna elettorale in Sicilia sul palco a Palermo a sostegno del pentastellato Giancarlo Cancelleri ci sono quasi tutti: sono arrivati Davide Casaleggio, Luigi Di Maio, il candidato premier, Beppe Grillo, Alessandro Di Battista. Al contrario di Renzi, che come dicono gli avversari del Pd, ha preferito volano lontano dal candidato Micari, in visita da Obama, piuttosto che percorrere con lui gli ultimi passi prima della resa dei conti.

Il messaggio del M5S è una richiesta agli elettori di non disertare le urne domenica prossima, e Di Maio lo chiede strizzando l'occhio ai siciliani, esprimendosi con una frase nel dialetto locale: "Ho imparato molte cose del vostro dialetto e quindi vi dico a chi sta schiffarato (che non ha nulla da fare, ndr) di andare a votare. Voi dite che i Cinque stelle sono una "camurria" (seccatura, ndr)" per i loro appelli al voto ma io vi ricordo che il diritto lo hanno conquistato col sangue i nostri nonni e bisnonni". 

Sull'urgenza imprescindibile del voto insiste anche Di Battista: "Chi si astiene vota Cuffaro e Lombardo, lo dovete sapere. Lo so che vi siete rotte le p… ma il Movimento è nato proprio per mandare a casa queste persone". 

La scritta che campeggia sul palco è "#scegliete il futuro", la frase simbolo che riassume il programma del M5S per la Sicilia. Di Maio ci tiene a riportare il discorso sulla Sicilia dello Statuto speciale, affidata fin ora nelle "mani sbagliate". L'Isola deve diventare per i grillini il trampolini di lancio che possa lanciarli verso le politiche: "Fra 4 mesi possiamo andare al governo e andremo al governo della nazione, ce la possiamo fare" – dice Di Maio – "Se parte da qui, il cambiamento dilagherà ovunque".

In una campagna elettorale che si è trasformata via via nelle ultime settimane in una sfida a due con il candidato Nello Musumeci, gli attacchi si sono rivolti soprattutto sulle liste del centrodestra, occupate dai cosiddetti "impresentabili", da cui lo stesso Musumeci ha preso le distanze senza troppi complimenti, contrapponendo la sua correttezza, dichiarando di non sapere nemmeno come è fato un avviso di garanzia. Un tam tam fatto rimbalzare anche dalla stampa, e ripetuto sempre più come una cantilena. E su questo poggia la retorica del movimento, che ruota attorno alla parola "onestà": "Stasera si chiude la campagna e su Giancarlo Cancelleri non hanno trovato nulla. Questa è la prova che Giancarlo è garanzia di onestà".

E proprio il candidato alla presidenza gioca sulla retorica dell'uomo dal basso, che ha lavorato anche "sporcandosi le mani", ma che è fiero delle sue origini e di aver "portato a casa il pane in modo onesto". Cancelleri propone due semplici punti del suo programma, qualora venisse eletto: abolire i vitalizi e dimezzare gli stipendi nella Regione.

Grillo non perde occasione per sbeffeggiare l'ex presidente della Regione Totò Cuffaro: "Avete visto Totò "vasa vasa"? E' dimagrito, è uscito dal carcere e sembrava uscito da un centro benessere". Sono le ultime battute, ma il garante del M5S arringa la folla riunita al Teatro Massimo ripetendo un unico concetto: quello del 5 novembre sarà un referendum, non un voto politico: "Chi siete voi siciliani? Chi siete voi? Avete avuto tutto, l'intelligenza, la profondità di Pirandello, la cattiveria di Riina, il senso del potere di Provenzano. Siete autonomi o no, siete stati liberati o no, è 100 anni che vi prendono per il culo". 

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