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Elezioni in Svezia 2018: urne aperte con l’estrema destra che vola verso il 20 per cento

Al via in Svezia le elezioni del nuovo Parlamento. Secondo gli ultimi sondaggi, vola il partito di estrema destra e anti-immigrati, che ha raggiunto il 20 per cento delle preferenze. Il leader Jimmie Akesson: “Non siamo malattia passeggera”. Dall’Italia arriva l’appoggio di Matteo Salvini.
A cura di Ida Artiaco
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Urne aperte in Svezia, dove oggi, domenica 9 settembre, sono in programma le elezioni per il nuovo Parlamento, la Riksdag, che a sua volta nominerà il nuovo primo ministro. I seggi hanno aperto alle 8 e chiuderanno alle 20, i primi risultati arriveranno in serata. Ma la situazione sembra già abbastanza chiara: come hanno mostrato i sondaggi della vigilia, i partiti tradizionali ormai in crisi hanno lasciato spazio all'estrema destra, che oggi potrebbe far segnare una vittoria storica, e ai populisti. Il Partito Socialdemocratico, di centrosinistra, che ha sempre ottenuto più voti degli altri dal 1947 ad oggi, potrebbe arrivare al secondo posto per la prima volta in assoluto.

In Svezia si vota con un sistema proporzionale puro e tutti i principali partiti hanno già annunciato di non avere intenzione di cooperare con loro, anche per via dei passati legami del partito con formazioni neonaziste. Per cui quasi sicuramente si assisterà alla formazione di un governo di minoranza guidato da uno dei partiti tradizionali, oppure un governo di coalizione. Come accaduto anche altrove in Europa, con in Italia, Francia e Germania, tra i temi principali discussi in campagna elettorale c'è stato quello dell'immigrazione, sui cui ha molto battuto il partito degli Svedesi Democratici, della destra radicale, ostile ai migranti e favorevole alla difesa dei cosiddetti “valori tradizionali” della società svedese, che attualmente si assesterebbe al 20% delle preferenze. Trema il partito del premier Stefan Löfven, che guida la coalizione di governo insieme ai Verdi, che oggi si ferma al 24%. Dopo di loro ci sono i Moderati (conservatori) di Ulf Kristerssson, quattro anni fa al 23,3 e oggi al 19.

Non solo integrazione. Anche le tasse e il welfare sono stati tra i principali temi del dibattito politico degli ultimi giorni. Il leader dell'estrema destra, Jimmie Akesson, ha fatto sapere ai suoi rivali politici che non potranno considerare il suo partito come una "malattia passeggera che tocca temporaneamente il Parlamento". Dall'Italia è arrivato a lui il sostegno di Matteo Salvini.

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