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Elezioni europee, Salvini potrebbe candidarsi alla guida della Commissione: “Ci penso”

Salvini non ha scartato l’ipotesi di una sua candidatura alle Europee, come candidato populista alla presidenza della Commissione: “È vero, amici di vari paesi europei me lo stanno chiedendo, me lo stanno proponendo. Fa piacere vedano in me un punto di riferimento per la difesa dei popoli, anche fuori dall’Italia. Maggio è ancora lontano”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"È vero, amici di vari paesi europei me lo stanno chiedendo, me lo stanno proponendo. Fa piacere vedano in me un punto di riferimento per la difesa dei popoli, anche fuori dall'Italia. Maggio è ancora lontano. Vediamo, ci penso". Il vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini, rispondendo a Repubblica sulla possibilità che sia lui il candidato populista alla presidenza della Commissione, ha confermato l'ipotesi che possa essere lui il candidato populista alla guida di quello che Marine Le Pen ha definito il ‘fronte della libertà.

L'idea non è così astratta, ne ha parlato anche il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, vicesegretario federale della Lega: "Tanti alleati europei stanno chiedendo a Matteo Salvini di guidare il fronte identitario alle prossime elezioni Europee. Il sogno di una nuova Europa si avvicina". Salvini è intervenuto da Mosca: "In Russia mi sento a casa, al sicuro. E diremo un ‘no' risoluto al progetto di Bruxelles di prorogare di fatto sine die le sanzioni a Mosca". 

"Il veto – ha aggiunto sul Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre – è una carta jolly che non possiamo porre per tutto. Dovremmo porlo sul piano finanziario dei prossimi sette anni, sulle politiche migratorie, su quelle finanziarie, sulle sanzioni alla Russia, appunto. Ma non possiamo, diventerebbe un'arma spuntata. Una presa di posizione forte però la prenderemo, contro l'embargo che continuiamo a giudicare inutile e dannoso, per Mosca e per le aziende italiane che hanno già perso venti miliardi di euro".

Il titolare del Viminale ha commentato anche i rilievi europei alla manovra: "Ancora Juncker? Barcollo ma non mollo? Ma basta, a lui non rispondo più nemmeno. E poi Oettinger, Moscovici, questi signori parlano negli ultimi giorni dal bunker assediato, sanno che tra sei mesi andranno a casa, quando anche sull'Europa soffierà il vento del cambiamento. In Italia per poco la gente non scende in piazza in giubilo per i provvedimenti che abbiamo inserito in manovra".

Mentre sulla presunta ‘manina' sul condono, Salvini ha detto: "Nessun trucco. Legge di bilancio e decreto fiscale sono passati in Consiglio dei ministri all'unanimità. Nessuno ha votato contro. Anche perché quello che chiamate condono, un condono non è. Piuttosto, a me non piace questa storia della sanatoria edilizia a Ischia".

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